L’odio tra vicini, l’assalto con la ruspa e i 5 colpi di fucile: cosa è successo davanti al villino di Arezzo
Dietro la tragedia avvenuta questa mattina ad Arezzo ci sarebbero vecchi dissidi tra vicini di casa mai risolti e accumulatisi nel tempo. Fino al gesto estremo di ieri sera, 5 gennaio, di Sandro Mugnai, il 53enne ora in carcere dopo che ha sparato uccidendo il suo vicino di casa, Gemi Dodoli che con la ruspa gli stava distruggendo la casa. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, Mugnai si trovava in casa con tutta la famiglia al completo per cena, quando all’esterno Dodoli è arrivato a bordo della ruspa, operatore di mezzi per il movimento terra, e ha cominciato a colpire la facciata della casa. Mugnai ha sparato cinque colpi, quattro di questi sarebbero andati a segno colpendo a morte Dodoli. Prima dell’assalto alla casa, Dodoli ha travolto quattro auto parcheggiate davanti al casolare. Poi ha colpito distruggendolo l’ingresso e una finestra, danneggiando gravemente le mure e il tetto, secondo quanto riporta Arezzonotizie.it. Nell’abitazione c’erano due famiglie, compreso il figlio ventenne di Mugnai.
Chi è Sandro Mugnai
L’uomo che ha sparato era regolarmente in possesso del fucile usato contro il vicino di casa. Artigiano metalmeccanico, nel tempo libero aveva la passione per la caccia al cinghiale, che svolgeva assieme a un gruppo di amici. Mugnai ha sparato cinque volte affacciato dalla finestra. «Sandro forse voleva difendere la propria famiglia – ha detto all’Ansa il parroco della zona di San Polo, don Natale Gabrielli – il tetto stava crollando sotto i colpi della benna dell’escavatore, sarebbero morti tutti schiacciati». Un altro vicino di casa parla di Mugnai come «un brav’uomo, sempre pronto ad aiutare tutti. Ha visto il pericolo in faccia e ha reagito che ognuno di noi avrebbe fatto». Mugnai faceva parte anche di un gruppo di volontari antincendio.
Chi era la vittima
Gemi Dodoli, 57 anni, originario dell’Albania, viveva in Italia da tempo e si occupava di manovrare mezzi per il movimento terra. La ruspa che ha usato per attaccare la casa di Mugnai era di sua proprietà. Ancora non del tutto chiaro finora che cosa in particolare abbia scatenato la sua rabbia fino a cercare di abbattere la casa del vicino. Sviluppi che gli inquirenti sperano di ottenere anche con l’interrogatorio di Mugnai, che si svolgerà nelle prossime ore.