Guerra in Ucraina, scambio di accuse tra Kiev e Mosca sul mancato rispetto della tregua di Natale
Il cessate il fuoco, deciso unilateralmente da Vladimir Putin per la tregua del Natale ortodosso, sembra non trovare riscontro al di lì della dichiarazioni ufficiali. Le forze russe – ha riportato su Telegram Yaroslav Yanushevich, governatore della regione, citato da Ukrinform – hanno bombardato la regione di Cherson 39 volte nel giro di 24 ore, provocando una vittima e sette feriti. Non si è fatta attendere la contro-replica di Mosca: «L’esercito ucraino anche oggi, giorno del Natale ortodosso, ha violato il cessate il fuoco offerto dalla Russia, bombardando la città di Donetsk, città del Donbass occupata e annessa dai russi, con almeno 10 missili da lanciatori multipli». Ad affermarlo sono le autorità dell’autoproclamata repubblica di Donetsk su Telegram, citate dall’agenzia russa Tass. Lo stesso concetto è stato ribadito dal tenente generale Igor Konashenkov, rappresentante del ministro della Difesa russo, che evidenzia come l’Ucraina avrebbe «bombardato degli insediamenti nonostante l’osservanza della tregua da parte delle forze armate russe». Inoltre, informa Konashenkov: «La Russia continua a osservare il cessate il fuoco lungo l’intera linea di contatto» a prescindere dalle presunte provocazioni dell’Ucraina. Secondo Mosca, anche la città di Petrovsky, nella stessa regione, sarebbe stata colpita da almeno 4 proiettili d’artiglieria da 155mm ucraini. Cresce intanto la preoccupazione per un attacco alle chiese ucraine: oggi, 7 gennaio, è il giorno di Natale per le Chiese orientali cattoliche e le Chiese ortodosse che seguono il calendario giuliano e sono previste messe in tutto il Paese.
January 7, 2023
La nuova mobilitazione
Intanto, nelle scorse ore, l’intelligence militare di Kiev ha avvertito che la Russia sarebbe pronta a inviare in Ucraina altri 500 mila soldati coscritti al servizio militare dopo i 300 mila mandati al fronte con la «mobilitazione militare parziale» di settembre e ottobre. Vadym Skibitsky, il vicecapo dei servizi di intelligence ha detto che l’Ucraina si aspetta che le nuove leve scendano in campo in primavera e in estate. Se confermato, sarebbe un chiaro segno che Putin non ha intenzione di allentare la tensione del conflitto. Tutto il contrario di quanto dichiarato da Mosca. A dicembre Putin aveva reso noto che una nuova mobilitazione «non avrebbe senso» dato che solo metà di coloro che erano stati richiamati a ottobre sarebbero effettivamente andati in guerra.
L’incontro per la Cpi
Intanto da Londra arriva la notizia che il governo inglese ha convocato per marzo un incontro tra i ministri della Giustizia di numerosi Paesi organizzato assieme al governo dei Paesi Bassi. Nel vertice gli esponenti si uniranno a sostegno della Corte penale internazionale (Cpi) che sta indagando per determinare se nel conflitto sono stati commessi crimini di guerra. L’incontro sarà presieduto dal vicepremier britannico Dominic Raab e dal ministro per la Giustizia e la Sicurezza olandese Dilan Yeşilgöz-Zegerius. L’obiettivo è di incrementare il sostegno sia pratico che economico alla Cpi, coordinando gli sforzi indagare e punire i responsabili.
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