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Il fact-checking di Pagella Politica su Giorgia Meloni e il taglio delle accise

11 Gennaio 2023 - 21:37 Fact-checking Team
Riportiamo l'analisi completa dei colleghi di Pagella Politica sul recente intervento del Presidente del Consiglio

Ci siamo occupati delle dichiarazioni sul tema “caro benzina” rilasciate dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una puntata speciale della rubrica “Gli appunti di Giorgia“. Oltre a smentire – fin dal titolo – le voci con le quali viene accusata di aver aumentato i prezzi dei carburanti, abbiamo dimostrato che nel corso della campagna elettorale del 2022 Fratelli d’Italia sosteneva una «automatica riduzione di Iva e accise». Non solo, abbiamo riportato un suo comizio elettorale in Piazza Duomo a Milano dove sosteneva che lo Stato non doveva prendersi «né le accise né l’Iva». Non siamo stati gli unici a trattare entrambe le questioni. Anche i colleghi di Pagella Politica sono intervenuti con un fact-checking, analizzando anche altre dichiarazioni del Presidente del Consiglio. Lo riportiamo di seguito.

L’11 gennaio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha pubblicato sui social un nuovo episodio della sua rubrica “Gli appunti di Giorgia”, difendendo la scelta del suo governo di non rinnovare dal 1° gennaio 2023 il taglio delle accise sui carburanti, ossia le imposte fisse che gravano su benzina e gasolio. Abbiamo verificato sei dichiarazioni fatte da Meloni nel video: in alcuni casi la presidente del Consiglio ha ragione, in altri è stata imprecisa.

Che cosa dice il programma elettorale di Fratelli d’Italia

«Io non ho promesso in questa campagna elettorale che avrei tagliato le accise sulla benzina» (min. 1:48)

Qui Meloni non la racconta giusta. In vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, il programma elettorale di Fratelli d’Italia conteneva la seguente proposta nel capitolo dedicato all’energia: «Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise».

No, le accise non sono aumentate

«Il governo non ha aumentato le accise» (min. 2:47)

È vero: il governo Meloni non ha aumentato il valore delle accise su benzina e gasolio. Al momento, l’accisa sulla benzina è pari a 73 centesimi di euro al litro, quella sul gasolio a 62 centesimi di euro. Questi valori sono gli stessi che erano in vigore prima che il 22 marzo 2022 il governo Draghi introducesse temporaneamente un taglio di 25 centesimi di euro.

Che cosa ha fatto il governo Meloni

«Il governo non ha neanche fatto marcia indietro sul provvedimento dello scorso governo che nel tentativo di calmierare il prezzo della benzina tagliava temporaneamente le accise. Noi abbiamo confermato la scelta del precedente governo» (min. 2:50)

Qui la presidente del Consiglio è imprecisa: in realtà una marcia indietro da parte del suo governo c’è stata. Il taglio introdotto dal governo Draghi è stato prorogato varie volte dal precedente esecutivo e lo stesso governo Meloni, il 10 novembre, aveva in un primo momento confermato lo sconto di 25 centesimi di euro fino al 31 dicembre 2022. Poi, nella notte tra il 21 e il 22 novembre, il governo Meloni ha approvato un nuovo decreto con cui ha ridotto il taglio delle accise per tutto il mese di dicembre 2022, riducendolo da 25 centesimi a 15 centesimi.

Quanto costa il taglio delle accise

«Il taglio delle accise costa mediamente un miliardo al mese, costa 10 miliardi all’anno» (min. 3:40)

La stima di Meloni è tutto sommato corretta. Secondo i nostri calcoli, tra fine marzo e fine dicembre 2022, il totale degli oneri per lo Stato derivante dal taglio delle accise ammonta a circa 7,3 miliardi di euro, quasi 730 milioni al mese, per un totale di circa 9 miliardi di euro all’anno.

Chi beneficia di più del taglio

«Tagliare le accise sulla benzina è una misura che aiuta tutti, indipendentemente dalla condizione economica che hanno» (min. 5:40)

Meloni ha ragione. Se da un lato, in un contesto economico come quello attuale, i benefici di un taglio delle imposte sui carburanti sembrano evidenti (si evitano costi aggiuntivi per chi usa quotidianamente mezzi di trasporto privato, per esempio per motivi di lavoro), dall’altro lato diversi osservatori hanno segnalato come questa strategia non sia esente da rischi.

Tra le altre cose, tutti i cittadini beneficiano del taglio delle accise, senza distinzioni di reddito. Lo scorso ottobre, l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha per esempio calcolato che il 10 per cento della popolazione italiana più ricca ha avuto benefici 6,5 volte più alti rispetto al 10 per cento più povero, grazie al taglio delle accise. Questo è dovuto al fatto che le risorse destinate a ridurre il costo dei beni energetici confluiscono di più verso i più ricchi perché «naturalmente consumano le maggiori quantità assolute di questi beni».

Quanto costa la benzina in Italia

«Il prezzo medio nella scorsa settimana della benzina in Italia era di 1,812 euro» (min. 8:33)

È vero: questo dato fa riferimento alla settimana tra il 1° gennaio e l’8 gennaio 2023 e si può verificare, come correttamente segnalato da Meloni, sul sito ufficiale del nuovo Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Grafico 1. Andamento del prezzo medio settimanale fino alla rilevazione del 9 gennaio 2023 – Fonte: Ministero delle Imprese e del Made in Italy

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