Primarie Pd, i candidati trovano un accordo in extremis: sì al voto online, ma solo per pochi casi specifici
È stata rimandata di cinque ore la direzione nazionale del Partito democratico, prevista inizialmente a mezzogiorno di oggi, 11 gennaio. C’era da dirimere la questione delle modalità di voto per eleggere il successore di Enrico Letta. Esprimere la preferenza per il segretario fisicamente, andando nei circoli, o consentire anche il voto da remoto? Alla fine, poco prima delle 19, gli staff dei candidati alla segreteria hanno fatto trapelare che un accordo è stato raggiunto. Si tratta di una soluzione ibrida, per cui il voto online sarà consentito solo nei seguenti casi: elettori impossibilitati a raggiungere il seggio per la lontananza, residenti all’estero, anziani e persone con disabilità.
Dunque, il criterio che ha permesso l’intesa è stato quello di estendere il diritto di voto a quelle persone che altrimenti, per motivi logistici o di salute, non si sarebbero espresse nell’urna. Le regole, però, sono tutt’altro che definite: i dirigenti del partito vogliono scongiurare che i cosiddetti simpatizzanti dell’ultima ora possano, facilitati dal voto online, intervenire nella consultazione con il solo scopo di alterarne l’esito. Le norme saranno decise dalla Commissione nazionale per il congresso. Organo che sarà eletto durante la direzione in corso al Nazareno. Il senatore Alessandro Alfieri, coordinatore della campagna di Bonaccini, è stato tra i primi a commentare l’accordo: «Il buonsenso prevale, il Pd è come una grande famiglia, quando ci sono le sfide più importanti si ritrova. Ci si confronta, si discute anche animatamente, ma questa è la differenza rispetto agli altri partiti.
«Nei partiti personali decide una persona per tutti, quando vuoi stare in una grande comunità democratica si discute – ha aggiunto Alfieri -. Ci si impiega un po’ di più, ma a quello non vogliamo rinunciare. Le regole del gioco sono importanti, non si scherza. Anche sull’online ci vuole una piattaforma sicura, ci vuole lo Spid. Prendiamoci qualche minuto in più, ma facciamo le cose per bene». La candidata alla segreteria Elly Schlein, negli scorsi giorni, aveva fatto pressione affinché ai tradizionali gazebo si affiancasse la possibilità per gli elettori del partito di esprimere la propria preferenza online. Contrari gli altri contendenti, a partire da Stefano Bonaccini. La sua alleata nella corsa alla segreteria, Pina Picierno, aveva dichiarato: «Un partito che non ha radicamento sul territorio, che non ha circoli dove i militanti si ritrovano e discutono e non fa le feste dell’Unità, ma che vota online c’è già, ma non è il nostro. Noi vogliamo partecipazione e coinvolgimento dei nostri iscritti e dei nostri elettori: ma che sia reale, non virtuale».
La data delle primarie e il regolamento approvato in direzione
A differenza di quanto ipotizzato nelle scorse settimane, per distanziare il voto per la segreteria da quello delle regionali in Lazio e Lombardia, la direzione ha posticipato la consultazione degli elettori Dem al 26 febbraio. I dirigenti del partito hanno approvato la relazione sul regolamento del congresso con 1 voto contrario e 9 astenuti. Paola De Micheli, una dei candidati alla segreteria, non ha partecipato al voto, in dissenso verso quanto ormai era già stato deciso: «Anche se capisco la questione del digitale, ritengo che quello che c’è scritto nel regolamento allarghi troppo l’utilizzo di uno strumento che invece deve essere deciso dai nostri iscritti». Si sono detti soddisfatti, invece, gli altri contendenti: «È molto importante che la direzione abbia confermato che il voto delle primarie sarà in presenza ai gazebo – ha scritto lo staff di Bonaccini -. Siamo un partito solido e radicato, una comunità, non una piattaforma virtuale. Sono previste altre e piuttosto limitate possibilità di voto per venire incontro alle giuste esigenze di chi avrebbe evidenti difficoltà a raggiungere i gazebo».
Dal comitato per Schlein, poi, è arrivato questo commento: «L’accordo in direzione è una vittoria per il Pd. Rompere il muro della partecipazione con primarie online è importante per definire il profilo di un partito unito, moderno e inclusivo». Gianni Cuperlo aveva già annunciato che si sarebbe rimesso alle decisioni del partito. Ad ogni modo, cosa prevede esattamente il regolamento approvato in direzione? «Le operazioni di voto si svolgono presso i seggi ubicati nelle sedi fisiche individuate dalle Commissioni provinciali ai sensi del presente Regolamento, secondo modalità tali da garantire la massima partecipazione e la segretezza del voto. È ammessa la possibilità che le operazioni di voto si svolgano attraverso la piattaforma online per le seguenti categorie di elettori: persone residenti e/o domiciliate all’estero; persone impossibilitate a recarsi ai seggi per condizioni di disabilità, malattia o altri impedimenti definiti dalla Commissione nazionale per il congresso, che autocertifichino tali condizioni; persone residenti in località la cui distanza dai seggi renda particolarmente difficoltoso l’esercizio del voto, sulla base di criteri determinati dalla Commissione nazionale per il congresso».
«Le elettrici e gli elettori che, ricorrendo le condizioni di cui al comma 4, intendano esercitare il proprio diritto di voto attraverso la piattaforma online, sono tenuti a per-registrarsi entro il 12 febbraio 2023 sull’apposita piattaforma, compilando il modulo con i dati richiesti e fornendo un documento di riconoscimento, ovvero attraverso lo Spid. Il voto sulla piattaforma online si effettua per i cittadini residenti in Italia con il riconoscimento attraverso lo Spid, e per i residenti e/o domiciliati all’estero attraverso modalità e meccanismi individuati dalla Commissione nazionale per il congresso che garantiscano analoga certezza dell’identità dei votanti. Gli iscritti al Partito democratico, in regola con il tesseramento, non sono tenuti al versamento del contributo di due euro, e sono automaticamente iscritti all’Albo delle elettrici e degli elettori. L’elettore esprime il suo voto esprimendo la sua preferenza tra i candidati sulla piattaforma online ovvero tracciando un unico segno sulla lista di candidati all’Assemblea nazionale».
Al termine della direzione, fonti del Nazareno rendono noto che il segretario del Pd Enrico Letta è «molto soddisfatto e confortato dall’esito voto in direzione. Il migliore punto di caduta possibile date le condizioni».
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