A Roma è cominciata la pacchia delle multe stradali: «I vigili non possono più trovare i trasgressori»
A Roma non si multa più. O meglio: i vigili urbani vorrebbero, ma è scaduta la convenzione tra la Motorizzazione e il Comune. E quindi gli agenti della polizia municipale non possono più consultare l’archivio delle targhe per risalire ai trasgressori. A denunciarlo sono stati proprio i pizzardoni: «I caschi bianchi romani sembrano non avere più accesso alla banca dati della motorizzazione civile. E rimangono di conseguenza impossibilitati a risalire agli intestatari ed alle relative residenze dei proprietari dei veicoli contravvenzionati», sostiene Marco Milani, segretario aggiunto del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale). Che aggiunge: «A causa di un presunto contenzioso datato ci troviamo ora a perdere l’accesso alla banca dati della motorizzazione civile. Il che, rendendo di fatto impossibile risalire ai proprietari dei veicoli, rischia di paralizzare di fatto l’esito della gran parte delle attività sanzionatorie e di controllo del Corpo. Inferendo all’efficienza dello stesso il definitivo colpo di grazia».
Cosa dice il Comune
Il Messaggero fa sapere che il Comune di Roma ha chiesto di far accedere gratuitamente la polizia municipale all’archivio della Motorizzazione presso il ministero dei Trasporti. Come avviene per altre forze di polizia e come sta facendo anche Milano. Il Comando generale del corpo romano diretto da Ugo Angeloni fa sapere che per le multe si può sempre consultare il Pubblico Registro Automobilistico (Pra). Ma anche in questo caso il servizio è a pagamento e non tutti hanno le password. «E quei dati – spiega un agente – potrebbero essere “parziali” rispetto a quelli contenute nel database della Motorizzazione civile». Di solito gli agenti svolgono un doppio controllo tra Motorizzazione e Pra. Ma ora che è scaduta la convenzione non possono più. E allora a Roma è cominciata la pacchia delle multe.
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