Roma, muore a 27 anni per una meningite batterica. I parenti: «Al Pronto Soccorso le dicevano che esagerava»
A uccidere Valeria Fioravanti, un’impiegata di Aeroporti di Roma di 27 anni, è stata una meningite batterica. Ma anche la malasanità avrebbe giocato un ruolo nella morte della donna, madre di una bambina di 13 mesi. Almeno questo è quello che credono i suoi parenti, secondo quanto racconta oggi la Repubblica. 7 accessi in ospedale e 4 diverse strutture sanitarie della capitale visitate nelle ultime due settimane: tutto ha inizio il giorno di Natale, quando Valeria si è recata al policlinico universitario Campus Biomedico per rimuovere un ascesso. Due giorni dopo, la giovane mamma nota che la ferita si era infettata, e si reca nuovamente al Campus. Viene presto dimessa, ma non rimane lontano dagli ospedali per molto: il 29 dicembre, a causa di forti dolori a testa, schiena e collo, si sottopone a una visita presso il pronto soccorso dell’ospedale Casilino. Diagnosi: cefalea.
Le dimissioni
L’avrebbero dimessa ancora una volta prescrivendole dei semplici antinfiammatori. Quando il giorno dopo, a causa dell’inefficacia della terapia, Valeria si reca nuovamente al pronto soccorso, un parente sostiene che sarebbe stata cacciata: «Le hanno detto che esagerava e hanno minacciato un intervento delle forze dell’ordine». Ma, secondo quanto racconta ancora la Repubblica, i sintomi nel frattempo peggioravano, così la donna decide di recarsi presso un altro pronto soccorso: quello dell’ospedale San Giovanni. Lì cambia la diagnosi e la prescrizione: protrusioni alla colonna, da combattere con un collare e gli antinfiammatori. Il dubbio che potesse trattarsi di una meningite arriva soltanto lo scorso 5 gennaio, quando la giovane torna al San Giovanni. L’esame del midollo conferma i sospetti, ma ormai è troppo tardi: Valeria entra in coma. Serve una terapia intensiva, ma il primo posto al Gemelli si libera dopo 4 ore. L’operazione d’urgenza, dunque, si rivela vana.
Accertamenti in arrivo
Non finisce qui. Secondo i parenti, citati da Repubblica, Valeria sarebbe stata colpita dal batterio che ha causato la meningite proprio nel corso di quel primo intervento all’apparenza banale, per la rimozione dell’ascesso. Adesso dovranno essere effettuati i dovuti accertamenti medico-legali per fare luce sulla vicenda. La magistratura dovrà inoltre acquisire tutta la documentazione clinica. Una denuncia alla Polizia è già stata presentata. L’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato, inoltre, ha promesso che la Regione attiverà un audit per verificare l’applicazione dei protocolli clinici e le procedure assistenziali messe in atto in tutte le strutture coinvolte.
Foto copertina: Repubblica