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Giubileo 2025, al via 87 interventi per 1,8 miliardi. Meloni: «Tanto lavoro da fare, ma saremo pronti»

12 Gennaio 2023 - 15:49 Redazione
I dettagli sono stati illustrati in conferenza stampa dal sindaco Gualtieri e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano

Papa Francesco ha oggi incontrato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. L’oggetto del colloquio, durato quasi un’ora, è stato principalmente il dpcm per lo sblocco e l’attuazione delle opere relative al Giubileo 2025. Un miliardo di fondi giubilari e 1.8 miliardi di risorse complessive per 87 interventi, soprattutto di riqualificazione e valorizzazione: a tanto ammonta il primo pacchetto di opere programmate per la Capitale. Si aggiungono inoltre ulteriori 500 milioni di euro, che riguardano invece i 335 interventi già definiti con fondi Pnrr per la realizzazione del Piano “Caput Mundi”. L’obiettivo del piano, si legge sul sito del Comune di Roma, è duplice: accogliere al meglio le decine di milioni di pellegrini che verranno in città e, allo stesso tempo, rendere la stessa più accessibile, sostenibile e inclusiva. I dettagli sono stati illustrati in conferenza stampa dal primo cittadino di Roma e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano. Le risorse complessivamente a disposizione, ha aggiunto Gualtieri, «sfioreranno i 4 miliardi con il secondo dpcm e gli interventi complementari». Un secondo dpcm su cui, assicura Mantovano, «si comincerà a lavorare già dal pomeriggio di oggi». Anche Giorgia Meloni ha espresso entusiasmo per l’evento in arrivo: «Roma e l’Italia intera si preparano a celebrare un evento indissolubilmente legato all’identità stessa della Città Eterna, che è Capitale del Cristianesimo e che ospita lo Stato della Città del Vaticano». La premier ha poi sottolineato che il governo «ha lavorato fin dal suo insediamento per la firma del primo Dpcm sulle opere essenziali e indifferibili» relative all’appuntamento.

Le tempistiche

Dichiarazioni che trovano conferma anche nelle parole di Mantovano: «Confido che Roma tornerà, come già lo è, al centro dell’attenzione del mondo, e lo farà al meglio. Il governo ha assunto le sue funzioni il 23 ottobre, il giubileo è stata una delle prime voci affrontate». Adesso, la pressione maggiore riguarda gli stretti tempi con cui cantieri dovranno essere aperti e i lavori completati. «Siamo molto realisti, l’esperienza degli altri giubilei ha visto realizzare opere anche durante se non dopo l’evento», ha ammesso Mantovano. Che ha tuttavia assicurato che gli sforzi saranno volti a far sì che «questo residuo» venga limitato «a un dato solo fisiologico». Anche perché, puntualizza, sulle tempistiche «incide positivamente la configurazione dei poteri del commissario straordinario, che può agire in deroga. E incide anche la cura che sarà garantita nei confronti di ogni tentativo di infiltrazione da parte della criminalità organizzata: sono questi i fattori che talvolta determinano ritardi e intoppi».

La lotta alle infiltrazioni criminali

La legalità nello svolgimento delle opere sembra infatti essere un tema a cui verrà riservata particolare attenzione. La prevenzione delle infiltrazioni criminali, secondo quanto espresso da Mantovano, non confligge con l’abbattimento dei tempi: «Più i tempi sono rispettati meno è efficace la possibilità dei criminali di usare ritardi per inserirsi. Nel codice degli appalti, l’abbattimento dei tempi non significa saltare i passaggi ma farli contestualmente, mantenendo integre tutte le misure che permettono di prevenire le infiltrazioni. L’attenzione sarà ancora più mirata, si dovrà fare presto e bene». «Abbiamo una grande responsabilità e al tempo stesso un’opportunità di realizzare interventi coerenti con lo spirito che il Papa ha voluto dare – ha fatto eco Gualtieri -. Un significato spirituale che ci rende doppiamente responsabili, sia con i pellegrini, sia con la nostra città, per renderla più moderna, inclusiva e sostenibile».

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