La premier Meloni ribadisce il suo no ai vertici del Mes: «Strumento anomalo, servono correttivi»
Nell’incontro di circa un’ora della presidente del Consiglio con i vertici del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha ribadito la diffidenza dell’Italia sul tema. «Uno strumento economico-finanziario che, pur disponendo di ingenti risorse, non viene utilizzato da lungo tempo dagli Stati aderenti», scrive in una nota la presidenza del Consiglio, riferendosi al Mes come «un’anomalia». Durante l’incontro, al quale era presente anche il ministro dell’Economia Giorgetti con il Direttore generale del Mes, Pierre Gramegna, e il Segretario generale Nicola Giammarioli, Meloni ha spiegato le ragioni della posizione del governo. «Auspichiamo», si legge nella nota di Palazzo Chigi, «la possibilità di verificare, insieme agli altri Stati aderenti, possibili correttivi volti a rendere il Meccanismo uno strumento effettivamente capace di rispondere alle esigenze delle diverse economie».
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