Gli altri documenti “riservati” trovati negli uffici di Joe Biden
Gli avvocati di Joe Biden hanno scoperto un secondo lotto di documenti “riservati” nei suoi uffici. Il ritrovamento arriva pochi giorni dopo quello dei dieci files spuntati nell’ufficio di Washington. Che risalivano al periodo 2013-2016, quando era il vicepresidente di Barack Obama. La notizia è stata rivelata da Nbc. E la Casa Bianca è in grande imbarazzo. Perché nel frattempo Donald Trump si trova sotto indagine federale per quelli ritrovati a Mar-a-Lago. Che però erano oggetto di un’indagine degli Archivi Nazionali. Ma la differenza stenta a cogliersi nelle polemiche scatenate dai Repubblicani. Che chiedono la nomina di un super-procuratore per indagare sulla vicenda. Mentre il presidente degli Stati Uniti si è limitato a dire di essere «sorpreso» dal ritrovamento.
La sorpresa
I legali di Biden hanno già consegnato i documenti ai funzionari dei National Archives, gli Archivi di Stato a cui tocca per legge conservare tutti gli atti dei presidenti e vicepresidenti al termine del loro mandato. Non si conosce il livello di classificazione, il numero e il luogo del ritrovamento dei documenti. Non è chiaro nemmeno il momento in cui sono stati scoperti. Il ritrovamento di quelli nell’ufficio di Washington risale invece al 2 novembre, poco prima delle elezioni di Midterm. Gli assistenti degli avvocati hanno setacciato i luoghi in cui si trovavano i documenti. La ricerca è stata definita “esaustiva”. E si attende un resoconto completo dei documenti ritrovati nei prossimi giorni. La portavoce di Biden Karine Jean-Pierre ha dribblato le domande senza mai scendere nei particolari. «Io non risponderò su questo tema, c’è un procedimento in corso», si è limitata a dire.
I repubblicani
I repubblicani l’hanno presa in tutt’altro modo. Mike Turner, presidente della commissione Intelligence, ha contattato il direttore dell’intelligence Avril Haines, sostenendo che la decisione di Biden di tenersi documenti riservati è una «potenziale violazione delle leggi che proteggono la sicurezza nazionale, inclusi l’Espionage Act e il Presidential Records Act». Ovvero la legge che vieta interferenze sulla sicurezza militare e nazionale degli Stati Uniti e l’obbligo di un presidente, e vicepresidente, di consegnare tutti i documenti ufficiali. Nei giorni scorsi è intervenuto anche Donald Trump Jr: «Ci è stato detto per mesi che questo era tradimento e motivo di impeachment e meritevole di pena di morte. Ma adesso ho la sensazione che non succederà niente».