L’attrice Beatrice Fazi e il collega “famosissimo” che la molestò: «Dopo è andato a comprare il latte per il suo bambino»
L’attrice Beatrice Fazi è celebre per il ruolo di Melina in “Un medico in famiglia”. Nata a Salerno nel 1972, si è trasferita a Roma nel 1990. Conduce il programma “Beati voi” su Tvsat2000. Ha lavorato con maestri come Gigi Proietti e dal 7 febbraio sarà in teatro con lo spettacolo “Il più bell’addio”. Oggi in un’intervista a La Stampa racconta un episodio accadutole proprio nell’anno del suo trasferimento a Roma, quando aveva 18 anni. «Vivevo in un appartamento insieme ad altre ragazze che frequentavano l’Istituto Europeo di Design. Una sera decidiamo di uscire, per scoprire Roma. Ci acchittiamo e gironzolando ci imbattiamo in un set sull’Isola Tiberina. Preferisco non dire quale, né fare nomi», esordisce.
L’attore famosissimo all’Isola Tiberina
Lì Beatrice Fazi e le sue amiche incontrano «Una star famosissima! Era un po’ più grande di noi e noi l’adoravamo! Già all’epoca era molto famoso. Oggi è diventato un importante attore, regista e produttore. Tra un ciak e l’altro con la faccia di tolla che mi ritrovo, sono andata a chiedergli un autografo. Ci mettiamo quindi a parlare, gli dico del mio sogno di fare l’attrice. E lui allora mi chiede il numero di telefono: “Così poi ti faccio chiamare dal responsabile delle comparse: magari da cosa nasce cosa”. Io gli lascio il numero fisso di casa. Pochi giorni dopo mi chiama e mi invita per un caffè». Lei ovviamente accetta. Anche perché pensa che lui la porti in qualche posto frequentato dai suoi amici. Ma non andrà così.
«Per tutto il tragitto gli racconto della mia famiglia, delle mie aspirazioni. Finché non mi rendo conto che ci siamo fermati in un posto squallidissimo, sperduto. A quel punto lui prova a baciarmi. Io lo respingo, imbarazzata. Per fortuna non insiste», racconta Fazi. Ma a quel punto succede qualcosa di sorprendente: «Però mi dice: “Guarda, scendo un attimo perché devo andare al bar a comprare il latte per il bambino”. Aveva un figlio piccolo e una moglie a casa! Non sono scappata dalla macchina solo perché non sapevo dove eravamo. Dopodiché mi scarica alla prima metro». Successivamente, racconta l’attrice, si è proposta in alcuni casting diretti dall’attore. Ma lui non le ha mai fatto fare neanche un provino.
Le denunce e gli intoccabili
Secondo Fazi è inutile denunciare: «Chi fa certe cose è gente intoccabile contro cui non c’è partita. Purtroppo viviamo ancora in una società fortemente patriarcale. E noi donne ci siamo giocate male le nostre carte. Questa è una parità apparente. Il femminismo è stato sradicato. Noi non volevamo diventare “come” gli uomini. Alla fine siamo quasi peggio di loro». L’attrice parla anche del caso di Fausto Brizzi, il regista oggetto di un’indagine per violenza sessuale successivamente archiviata: «È stata una caccia alle streghe, anzi una caccia al capro espiatorio. Si è alzato un polverone attorno a uno solo affinché tutto il resto non venisse intaccato. Infatti non è cambiato nulla». Mentre alcune donne, a suo avviso, sono «complici di questo sistema».
Le denunce di Amleta
Il racconto di Fazi arriva dopo le denunce di questi giorni che hanno vista protagonista l’Associazione Amleta. Che ha raccolto sotto l’hashtag #apriamolestanzediBarbablù una serie di racconti di molestie ad attrici da parte di attori, registi e produttori. Hanno parlato delle loro esperienze le attrici Fioretta Mari, Valentina Melis, Pamela Villoresi, Chiara Claudi, Giulia Manzini, Barbara Giordano e Francesca Romana De Martini. Ieri il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha proposto di tagliare i fondi alle aziende dello spettacolo in cui si scoprono casi di violenza sulle donne.
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