L’appello dei 300 per «Un grande Pd», la petizione degli eletti per Bonaccini: «Basta aver paura della parola “sinistra”»
È un lunghissimo elenco di almeno 300 personalità tra parlamentari, ex ed eletti nei vari consigli regionali e comunali quello lanciato sul sito ungrandepd.it a sostegno della candidatura di Stefano Bonaccini per la segreteria dem. Dopo la petizione degli intellettuali pro Cuperlo, alla battaglia sui supporter di peso si aggiungono sindaci e segretari locali che chiedono al Pd di «recuperare le ragioni per cui è nato, ambizione e profilo». Dai 300 sottoscrittori parte la richiesta perché il Pd smetta di avere paura «della parola “sinistra”. La sinistra non è una parte del Pd, non è una corrente, non è una nicchia: è la collocazione naturale per un partito con questa ambizione e questo progetto. È il luogo dove si costruiscono battaglie sociali, culturali e politiche, l’alternativa alla destra, quindi il nostro luogo. La candidatura di Stefano Bonaccini può restituire al Pd il suo ruolo, riaccendere speranza e passione. Per questo saremo tutte e tutti impegnati insieme a lui, per cambiare il Pd, per battere le destre».
L’appello dei 300 per Bonaccini
Il Partito Democratico deve recuperare le ragioni per cui è nato, ambizione e profilo.
All’Italia serve un partito che sappia essere propulsore di innovazione e cambiamento, non garante degli equilibri esistenti. Quando una forza politica ha come unico obiettivo il mantenimento dello status quo, diventa inevitabilmente un elemento di conservazione. Quando una forza politica ha come unica proposta la ricerca delle alleanze, diventa inevitabilmente subalterna e residuale.
Il Pd non può essere questo: deve tornare ad essere un progetto credibile e innovativo, aperto e combattivo. Deve recuperare l’ambizione di cambiare radicalmente il paese e di farlo conquistando consenso e promuovendo partecipazione.
C’è un popolo che vuole ritrovare le ragioni di un impegno sociale e politico, che vuole sconfiggere la destra, culturalmente e politicamente. È un popolo molto più largo delle forze di centrosinistra. Il Pd diventi la sua casa, lo strumento di quelle battaglie. Rifondi se stesso per accogliere e non respingere quel popolo.
Il Pd non può aver paura della parola sinistra. La sinistra non è una parte del Pd, non è una corrente, non è una nicchia: è la collocazione naturale per un partito con questa ambizione e questo progetto. È il luogo dove si costruiscono battaglie sociali, culturali e politiche, l’alternativa alla destra, quindi il nostro luogo.
La candidatura di Stefano Bonaccini può restituire al Pd il suo ruolo, riaccendere speranza e passione. Per questo saremo tutte e tutti impegnati insieme a lui.
Per cambiare il Pd, per battere le destre.
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