Piantedosi sui blitz degli ambientalisti: «Rifletto su nuove norme contro atti vandalici a opere d’arte»
Un’intervista fiume che parte dai recenti casi di cronaca e che, per competenza, interessano il suo dicastero. Sul recente blitz degli ambientalisti a Milano contro l’opera L.O.V.E di Maurizio Cattelan, Matteo Piantedosi, capo del Viminale nel governo Meloni, ha dichiarato nella puntata di Zona Bianca in onda stasera, 15 gennaio: «Non sempre la sanzione penale riesce a essere il giusto elemento di deterrenza per episodi del genere. Abbiamo un tavolo aperto con il ministro Nordio e i tecnici per una riflessione sulla necessità di interventi normativi che, sia dal punto vista degli strumenti penali che di sicurezza, possano in qualche modo tenere conto di queste situazioni, che ultimamente si sono affacciate nella nostra realtà. Sarà quello il luogo dove faremo le giuste considerazioni». Ospite di Giuseppe Brindisi nel programma di Rete4, il ministro dell’Interno ha anche annunciato un incremento dei controlli delle forze dell’ordine nelle stazioni ferroviarie di Milano e Napoli.
Più forze dell’ordine in stazioni, ospedali e luoghi della movida
«Siamo partiti nei giorni scorsi dalla Capitale, il progetto è condiviso con i sindaci. Da domani – ha spiegato – partiamo con Napoli e Milano con servizi per restituire il decoro e una immagine migliore delle stazioni, anche ai fini dei frequentatori delle strutture». Piantedosi ha previsto l’impiego di «servizi interforze ad alto impatto e in orari particolarmente sensibili, in cui verrà assicurata una presenza massiccia di operatori della polizia». L’operazione riguarderà anche ospedali e luoghi della movida: «Sono obiettivi individuati d’accordo con i vertici di polizia. Attiveremo un progressivo piano di potenziamo dei presidi negli ospedali. Sui luoghi della movida attueremo presenze non fisse, ma periodiche e frequenti, intercettando i fenomeni negativi».
Migranti e ong
Piantedosi ha voluto rimarcare «il clima di totale unanimità e condivisione» nel Consiglio dei ministri. «Questo è quello che conta – ha aggiunto – e se queste sono le condizioni, il governo Meloni si prenota a governare non solo per questi cinque anni, ma anche per i cinque successivi». Detto ciò, uno dei dossier più caldi che sta accompagnando l’esecutivo dal suo esordio è quello relativo ai flussi migratori. «I nostri salvataggi in mare sono quelli veri – ha detto il capo del Viminale, lanciando una frecciatina alle ong -. Sono quelli che sono nella filosofia originaria del diritto internazionale del mare e che prevedono che una persona, un naufrago, assuma questa condizione in un momento specifico e ci sia qualcuno pronto a salvarlo nell’occasione. Non certo si deve pensare a casi in cui le persone partono già sapendo di doversi mettere nelle condizioni di naufragio».
Blocco trasferte per ordine pubblico? «Serviva segnale»
«Il numero delle persone portate dalle ong si è ridotto e senza che questo sia andato a detrimento dei salvataggi delle persone. E questa è la strada da seguire», ha ribadito. Annunciando prossime missioni in Turchia e in Tunisia e «quanto prima in Libia», Piantedosi ha chiuso l’argomento sottolineando che l’obiettivo è «intensificare la cooperazione di polizia e il sostegno a questi Paesi con l’offerta di flussi regolari d’ingresso, che possano portare quanto prima a risultati tangibili e significativi per questo problema». Infine, ritornando sugli scontri tra ultras avvenuto domenica 8 gennaio lungo l’autostrada A1, il capo del Viminale ha spiegato che il blocco delle trasferte per due mesi inflitto ai tifosi di Roma e Napoli «è stato adottato per motivi di ordine pubblico come prevede la legge e i fatti, è sotto gli occhi di tutti, sono stati di estrema gravità e bisognava dare un segnale».
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