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Elezioni in Lombardia, Berlusconi presenta i candidati e smorza le polemiche con gli alleati di governo: «Non c’è tempo per dispute»

16 Gennaio 2023 - 18:18 Felice Florio
Il presidente di Forza Italia, tuttavia, si è detto «angosciato dall'assenza di leader veramente capaci in Europa»

Non vede altri leader – probabilmente tranne se stesso – capaci di intervenire sullo scacchiere internazionale per risolvere il conflitto in Ucraina. E ciò potrebbe essere letto comunque come una critica alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Sono angosciato dal fatto che in Europa e in Occidente in questo momento non abbiamo dei leader veramente capaci». Ma Silvio Berlusconi, nel corso della presentazione dei candidati di Forza Italia alle regionali in Lombardia, prova a smorzare le fibrillazioni che, nell’ultimo periodo, si sono sviluppate tra gli alleati di governo. «In questo quinquennio abbiamo tante cose da fare per far ripartire il Paese e non abbiamo certo tempo da perdere in piccole dispute e piccole rivalse». Parlando da Villa Gernetto a Lesmo, in provincia di Monza, il Cavaliere porta a mo’ di esempio alcune delle urgenze che non lascerebbero spazio a tensioni nella maggioranza: «Penso agli impegni sulla riduzione delle tasse, penso alla riforma della Giustizia in senso garantista, dando pieno sostegno al percorso intrapreso dal ministro Nordio, penso all’aumento delle pensioni minime a mille euro, all’occupazione dei giovani attraverso la detassazione e la decontribuzione dei contratti di primo impiego».

Intensificare i rapporti con Meloni

«Ci sentiamo, dobbiamo intensificare i nostri rapporti per mettere a frutto la mia esperienza internazionale di oltre 30 anni». Così Berlusconi a chi gli chiede se la presidente del Consiglio lo tenga in considerazione. Su Meloni, però, a un certo punto della conferenza spende alcuni complimenti: «È una persona assolutamente intelligente e capace. Quindi, sarà un buon premier nei prossimi anni per gli italiani. D’altronde, non vedo in circolazione altre persone che possano paragonarsi a lei». I due si sono sentiti telefonicamente ieri, 15 gennaio, per il compleanno del capo dell’esecutivo: «L’ho invitata a venire da me qui ad Arcore per un pranzo o una cena e mi ha detto che verrà sicuramente». Parleranno anche del futuro del centrodestra, che Berlusconi immagina in un partito unico su modello del partito repubblicano americano? «Il governo – dice – è fatto di forze politiche diverse, che un giorno potranno, mi auguro, realizzare una casa comune, ancora una volta guardando al modello della democrazia americana».

«Nessun’altra forza politica incarna con la stessa coerenza le nostre idee»

Berlusconi ribadisce che con gli alleati del centrodestra «c’è un rapporto assolutamente leale, che ci consente di governare insieme a Roma e nelle regioni. Ma – sottolinea – noi siamo portatori di idee e principi che nessuna altra forza politica ha saputo incarnare con coerenza. Noi sosteniamo e sosterremo lealmente il governo Meloni e le decisioni che assumeremo collegialmente. Ma questo non significa rinunciare alla nostra identità ma significa dover tenere fede a un patto di lealtà con gli elettori. Forza Italia è il partito cardine di questa maggioranza e nessuno può mettere in dubbio la nostra lealtà nei confronti del governo – aggiunge -. Nella maggioranza non deve esserci alcuna tensione o alcuna divergenza, la lealtà reciproca è garanzia della stabilità oggi e per i prossimi cinque anni del nostro governo». Il Cavaliere ribadisce, dunque, che l’orizzonte temporale dell’esecutivo è fissato sui cinque anni.

La riforma delle istituzioni in senso presidenziale

Un quinquennio nel quale il leader di Forza Italia punta a realizzare la riforma delle istituzioni in senso presidenziale: «In questa legislatura ci sono le condizioni per realizzare una riforma che tornerà ad avvicinare i cittadini alle istituzioni. Il presidenzialismo che noi vogliamo non è altro che la possibilità per gli elettori di scegliere da chi vogliono essere governati, di scegliere il massimo vertice delle istituzioni. È una riforma nella quale crediamo profondamente in Italia e in Europa – spiega -. È una proposta del centrodestra con cui volgiamo lavorare insieme, in materia di regole, a tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione. Mi auguro che dalle opposizioni ci sia la disponibilità per individuare un percorso comune. Cercheremo questa convergenza con tutta la pazienza necessaria che non significa però attribuire a qualcuno un diritto di veto».

Giustizia, Berlusconi: «Benvenuta la riforma Cartabia»

Mentre crescono i mugugni, anche all’interno del centrodestra, sulla riforma Cartabia, Berlusconi difende l’operato dell’ex guardasigilli in via Arenula: «Ci sono poche cose su cui intervenire, magari chirurgicamente, ma sono davvero poche cose. Quindi, benvenuta la riforma Cartabia, finalmente». Poi, in un appello finale al voto per le regionali del 12 e del 13 febbraio, il Cavaliere sentenzia: «Io non ho mai considerato un buon cittadino chi non va a votare. Abbiamo questa possibilità, questa libertà di scegliere chi ci rappresenta. Dobbiamo farlo per essere un Paese veramente democratico. Ricordiamo che la democrazia è un bene che non ha molta vita alle spalle. In questo nostro mondo la democrazia è posta in pericolo». E conclude: «Il presidente Fontana merita la nostra riconferma perché ha dimostrato anche in una stagione così difficile, serietà, sobrietà, concretezza e una grande capacità di lavoro nonostante tutte le polemiche che gli sono state rivolte contro. Per questo abbiamo sostenuto con convinzione la sua ricandidatura».

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