Il testamento, la perizia, le accuse al collaboratore: che fine farà l’eredità di Gina Lollobrigida
L’attrice Gina Lollobrigida è morta ieri a 95 anni. Gli ultimi anni della sua vita hanno visto la lotta tra il figlio Andrea Milko Skovic e il suo collaboratore Andrea Piazzolla. L’accusa nei confronti di quest’ultimo è circonvenzione di incapace. Per una «sistematica» spoliazione di beni tra il 2013 e il 2018. Il processo è attualmente in corso davanti al giudice monocratico. Piazzolla, ex addetto allo scarico merci di una casa automobilistica, secondo l’accusa avrebbe sottratto 3 milioni di euro dal patrimonio dell’attrice. In beni e in contanti. Nel luglio 2015 avrebbe venduto tre appartamenti in via Sebastianello, alle spalle di Piazza di Spagna a Roma. Incassando, con la società “Vissi d’arte”, la cifra complessiva di 2 milioni e 100 mila euro. E in attesa delle decisioni della giustizia, si attende di sapere che fine farà il patrimonio della Lollo. E a chi andrà l’eredità. In attesa della lettura del testamento.
L’amministratore di sostegno
Tra le proprietà c’è anche la villa sull’Appia. «Ho visto un forte cambiamento nel comportamento di mia madre. Una persona si è approfittata della sua debolezza», ha detto Skovic in aula il primo marzo dello scorso anno secondo quanto riporta l’edizione romana di Repubblica. «Ho deciso di denunciare perché lei, dopo la conoscenza di Piazzolla, è cambiata. È diventata fuori controllo. Mia madre era molto attenta a come spendeva i soldi, una persona semplice, non faceva feste. Tutto questo è andato avanti fino a quando non è arrivato Piazzolla, intorno al 2009». Dal 2021 Lollobrigida ha un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale per tutelare il suo patrimonio. Con Piazzolla a processo c’è anche Antonio Salvi. Ovvero l’intermediario di una casa d’aste per la vendita di 350 beni di proprietà della Lollobrigida. Che però lo ha sempre difeso: «Andrea non ha mai sbagliato. È una persona brava e per il fatto che mi ha aiutato sta avendo dei guai terribili. La vita è mia e io decido cosa farne. Fare dei regali ad Andrea e alla sua famiglia è una cosa che riguarda me».
Gli altri processi e la perizia psichiatrica
Piazzolla è anche accusato di aver sottratto a Lollobrigida una auto di lusso e di aver venduto opere d’arte presenti nella villa dell’attrice. Mentre va ricordato che Javier Rigau, il catalano sposato nel 2006 e accusato di averla truffata alla fine è stato assolto da ogni accusa. Il Corriere della Sera ricorda anche che la pm Laura Condemi aveva commissionato una perizia sulle condizioni mentali della Diva. Dalla quale emerse che Lollobrigida soffriva «di un «indebolimento della corretta percezione della realtà tale da configurare una condizione di deficienza psichica e di menomazione del potere di critica». Lo psichiatra forense Massimo Di Genio certificò che Lollobrigida «pur senza sconfinare in una condizione di infermità mentale, presenta una personalità con caratteristiche disarmoniche in cui sono emersi tratti di tipo narcisistico, ossessivo, compulsivo, istrionico e paranoideo».
Vivere e morire in pace
Lollobrigida aveva anche assoldato Antonio Ingroia per contestare in Cassazione l’amministrazione di sostegno. Senza successo. Condemi nell’atto di chiusura delle indagini ha contestato l’autoriciclaggio a Piazzolla. Che avrebbe tentato di far sparire le somme a lui affidate. «Ho lavorato e rappresentato l’Italia nel mondo per oltre 70 anni, per avere un trattamento ignobile. Credo di meritare un po’ di tranquillità. E non di essere trattata come una persona incapace, visto che non lo sono. Ho aspettato per anni perché credevo nella giustizia italiana. Mi sbagliavo e adesso hanno esagerato», aveva detto lei in un’intervista a Domenica In qualche tempo fa. «Ho il diritto di vivere ma anche di morire in pace».