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Paolo Borsellino nel 1986 intercettava la famiglia Messina Denaro. Lo rivelò lui stesso in audio desecretato nel 2019 dall’Antimafia – Il video

19 Gennaio 2023 - 22:16 Fosca Bincher
Il magistrato ucciso nella strage di via D'Amelio aveva intuito come il traffico di stupefacenti passasse per Castelvetrano e mise sotto intercettazione telefonica alcuni presunti boss, tra cui don Ciccio Messina Denaro, padre di Matteo

Da un frammento audio di una fonoregistrazione dell’11 dicembre 1986 emerge che fra i primi a indagare sui boss di Castelvetrano e sulla stessa famiglia Messina Denaro fu Paolo Borsellino, allora procuratore della Repubblica presso il tribunale di Marsala. L’audio era di un incontro a Trapani con la commissione parlamentare antimafia dell’epoca, ma è stato secretato per 33 anni, e reso disponibile a tutti solo il 10 luglio 2019.

Borsellino come spiega oggi la commissione antimafia aveva intuito come il traffico di stupefacenti stesse passando dal territorio di Castelvetrano, e mise sotto intercettazione telefonica alcuni presunti boss fra cui anche Francesco Messina Denaro – detto don Ciccio – e il figlio Matteo. Quello che sarebbe diventato latitante mafioso per 30 anni sarebbe stato incriminato per associazione mafiosa solo nel 1986. Anche il padre Francesco riuscì ancora per anni a sfuggire alla giustizia italiana. Solo il 23 gennaio 1990 proprio Paolo Borsellino chiese al tribunale di Marsala la sorveglianza speciale, il divieto di dimora e il sequestro di tutti i beni per don Ciccio Messina Denaro, ma il tribunale respinse la richiesta stabilendo il non luogo a procedere. Borsellino non si arrese e nell’ottobre del 1990 firmò un ordine di cattura per don Ciccio che prima del figlio Matteo si diede alla latitanza, morendo in quella condizione nel 1998.

Don Ciccio Messina Denaro con il figlio Matteo 14enne

Nell’audio desecretato a Borsellino era sfuggita una considerazione amara anche nei confronti della politica che era venuta in visita a Trapani, che si muoveva e si accorgeva dell’azione dei suoi magistrati solo «quando c’è una strage».

Il tribunale di Marsala respinge la richiesta delle misure di prevenzione avanzate da Borsellino per don Ciccio Messina Denaro

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