Nunzia De Girolamo controcorrente sulle molestie: «Nello spettacolo non mi è mai successo, in politica sì. Ecco come ho reagito»
Nunzia De Girolamo, ex deputata e oggi conduttrice di «Ciao Maschio», dice che nel mondo dello spettacolo non ha mai ricevuto avances sgradite. Mentre in politica sì, le è successo. Mentre l’Associazione Amleta raccoglie le denunce di molestie ad attrici da parte di attori, registi e produttori, l’ex politica spiega in un’intervista a La Stampa che ha ricevuto attenzioni «da parte di chi non potevo proprio immaginare». Ma ha reagito: «Una volta spingendo contro il muro l’uomo che mi aggrediva. E dall’alto del mio 1,80 non è stato difficile. Altre volte ho fatto finta di non capire. Tentando poi di non rivedere quelle persone». A sua figlia Gea la conduttrice ha spiegato cosa è il #MeToo. E dice che tanta attenzione su queste tematiche le viene dal racconto di un’amica.
Lo sfogo
Una ragazza con la quale condivideva un appartamento a Roma infatti le raccontò che da bambina era stata ripetutamente violentata dallo zio. «Nell’indifferenza della madre. E a colpirmi fu proprio questo. Un tarlo nella mia testa. Parlandone, denunciando, si possono aiutare quelle persone che non hanno una famiglia attrezzata culturalmente, socialmente, affettivamente». Del mondo dello spettacolo l’ha delusa «il pregiudizio. La mia appartenenza mi ha creato problemi». Mentre la politica le ha portato anche tanto dolore: «Accusata, da innocente, d’abuso d’ufficio, concussione e altri mille capi. Assolta perché “Il fatto non sussiste”, sia in primo grado, sia in appello. Nove anni ci sono voluti per uscire dall’incubo. L’esperienza più brutta della mia vita. Se sei un delinquente metti in conto il rischio d’impresa, se sei perbene vieni investita da un tir. Mi sono dovuta dissociare da me per andare avanti. Ancora oggi ho problemi di sonno».
Le denunce delle attrici
In questi giorni l’Associazione Amleta ha raccolto le denunce di attrici molestate da attori, registi e produttori. Tra loro, Pamela Villoresi ha raccontato di quando i produttori le chiedevano di spogliarsi a 15 anni. Beatrice Fazi ha raccontato di un collega “famosissimo” che la molestò e poi andò a comprare il latte per il suo bambino. Roberta Lena invece ha detto che una collega le consigliò di andare a letto con almeno due deputati e di sceglierseli bene: «Il peggio l’ho visto negli anni di Berlusconi. Sul set di una grande fiction, prima serata, scoprii l’esistenza delle roulotte singole per le amanti dei ministri. E delle roulotte “di gruppo” per quelle dei deputati. Una ragazza mi spiegò che per far carriera non bisognava andare a letto con più di due deputati, andavano scelti bene. Concluse che lei si sarebbe poi data alla politica. Qualche volta il suo nome l’ho visto».
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