Roma, la truffa dell’acqua negli ospedali: «I valori della legionella falsificati per non fare manutenzione»
I carabinieri del Nas di Roma accusano un’azienda privata di aver falsificato le analisi dell’acqua corrente di ospedali, cliniche private e importanti istituzioni pubbliche della Capitale. E più in generale del Lazio. Si tratta di Technodal s.r.l, guidata da Carlo, Manuel e Raffaele D’Alonzo. Che ora rischiano di finire a processo per associazione a delinquere, frode in pubbliche forniture e falso. La società, stando alle accuse, manipolava i report delle analisi dell’acqua segnalando di una percentuale ridotta di batteri, quella prevista dalla legge, così da non dover intervenire sugli impianti dei committenti.
L’accusa
Una scelta motivata dal risparmio. Il contratto prevede, infatti, che sono a carico dell’azienda eventuali lavori di manutenzione sulle tubature. Così a importanti sedi, come la Banca d’Italia, l’ospedale San Pietro e la casa di cura Villa Sandra, arrivavano report rassicuranti sulla qualità dell’acqua delle tubature. Come precisa Repubblica, la concentrazione di elementi dannosi non era però così alta da poter contestare alla società anche il reato di attentato alla salute pubblica. Ma, ha denunciato il pubblico ministero che ha chiuso le indagini nei confronti dei vertici, la società «produceva documenti in cui attestava che il batterio della legionella era presente in minime quantità, nella norma». Ma erano dati alterati nelle analisi di laboratorio. La procura ha riportato diversi esempi di manipolazione dei rapporti. Ad esempio: «Campione di acqua prelevato il 30 gennaio 2018 presso l’Ifo di Roma riportando un valore falso nella conta della legionella, inferiore a 100, mentre il valore reale era pari a 6600».