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Giuseppina “Giuliano”, la bidella che dice di fare la pendolare tra Napoli e Milano si è barricata in casa: «Sono sconvolta»

20 Gennaio 2023 - 07:00 Redazione
giuseppina giuliano giugliano bidella pendolare napoli milano
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L'operatrice scolastica sostiene di essere sconvolta per l'odio che la sua storia ha suscitato. E spiega i prezzi dei biglietti. Ma gli orari non tornano

La storia di Giuseppina “Giuliano” (in realtà Giugliano) è cominciata un paio di giorni fa. La 29enne operatrice scolastica ha raccontato al Giorno di lavorare come operatrice scolastica al liceo artistico Boccioni di Milano. E di fare ogni giorno il viaggio da Napoli: «Accumulando punti con i viaggi che faccio e prendendo i biglietti con tanto anticipo il treno mi costa poco, circa 400 euro al mese. Molto meno di una stanza in condivisione a Milano». La storia ha suscitato fin da subito molti dubbi: sui costi, che sarebbero comunque proibitivi e non convenienti. Ma anche sulla dignità del lavoro, visto che una modalità del genere pare andare contro i principi costituzionali. Ieri Open ha visitato il liceo Boccioni di Milano per cercare di fare luci sui punti ancora oscuri della storia. Ma la scuola si è chiusa a riccio e un contatto con Giuseppina Giugliano non è stato possibile.

La polemica e le presenze a scuola

Il Giorno però oggi torna sulla questione portando di nuovo le parole di Giuseppina. Che al quotidiano spiega in primo luogo come fa a pagare così poco i viaggi in treno: «Incrocio promozioni, coupon e offerte. I carnet mi costano tra i 384 e i 450 euro al mese. Poi ci sono i punti Italo Più, i ticket gratuiti, la Carta Giovani under 30». In effetti esiste la possibilità di accedere a biglietti scontati attraverso le promozioni che soprattutto Italo offre. Riguardo gli orari, Giugliano dice al quotidiano di partire da Napoli Centrale alle 5.09 (arrivo a Milano: 9.24) e di rientrare alle 18.20 (arrivo a Napoli: 22.53). Sul sito di Italo però il primo treno parte alle 5,14 e arriva alle 10,20. La durata del viaggio ammonta a cinque ore e non a quattro. A proposito invece di chi la accusava di aver lavorato solo per qualche giorno prima di mettersi in aspettativa retribuita, invece Giugliano risponde che ha avuto solo un’assenza prolungata dal lavoro. «A dicembre mi sono ammalata di bronchite. Dopo le feste sono tornata regolarmente a scuola». Ora invece si è «barricata» in casa sua a Napoli, «sconvolta per l’odio che la sua storia ha suscitato», conclude il quotidiano.

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