La Statale di Milano prepara per il governo «un libro bianco sulla montagna» al costo di 136mila euro
Sul sito della presidenza del Consiglio dei Ministri, si può trovare un documento che illustra i dettagli di un appalto del dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie all’Università di Statale di Milano. All’ateneo vengono versati 136 mila euro per la «realizzazione del rapporto di ricerca “Libro bianco sulla montagna” e acquisizione del supporto scientifico alla preparazione della giornata internazionale della montagna». Una cifra che all’apparenza può sembrare alta, ma i responsabili del progetto la giustificano alla luce della mole di interventi ritenuta necessaria. «Sono briciole in confronto all’importanza dello studio e del ritorno economico che potrebbe generare», spiega a Open la responsabile del progetto per l’Unimi, la professoressa Anna Giorgi.
La ricerca per il libro bianco
La ricerca dell’ateneo è di tipo quantitativo e mira a chiarire la portata di alcuni fenomeni. Ad esempio, «il ritorno alla montagna da parte di alcune fasce della popolazione e l’abbandono da parte dei giovani», spiega il responsabile unico del progetto Giovanni Vetritto. Dobbiamo avere dei numeri chiari. Si parla in continuazione di questi fenomeni ma non sappiamo quali sono i numeri. E senza numeri non possiamo intervenire», continua Vetritto. Oltre a questi aspetti ce ne sono altri, commenta la professoressa Giorgi: «Si tratta di un documento operativo, che verrà usato per studiare come e dove intervenire». Ad effettuare le ricerche è Unimont, l’Università della Montagna, centro studi dell’Università Statale di Milano, specializzata nello studio e nell’analisi delle complessità del territorio montano. Il centro si pone l’obiettivo di innovare i metodi adottati nello sviluppo economico e sociale delle aree montane.
Il ruolo dell’imprenditoria
Tra gli ambiti di ricerca nell’appalto del governo, non mancano quindi i sistemi alimentari montani, lo studio del Pil e dello sviluppo economico locale, l’applicazione di pratiche economiche sostenibili alla montagna, l’adattamento al cambiamento climatico e la possibilità di rigenerare i sistemi turistici in ottica sostenibile, continua Giorgi. Non solo, nell’ambito del bando verranno organizzati anche workshop con la partecipazione di giovani imprenditori. I risultati verranno anche illustrati in un podcast.
Il Fosmit: 200 milioni di euro per la montagna
Ma come mai è stato deciso di approfondire questi aspetti? Con l’ultima finanziaria del governo Draghi è nato il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit). Il fondo, spiega Vetritto, ha portato gli stanziamenti destinati alla montagna da 20 a 200 milioni di euro l’anno. E proprio alla luce di ciò è stato deciso di intraprendere la ricerca: per definire quali ambiti necessitano di intervento, e quantificare le cifre da destinarvi. «Non vogliamo spendere i soldi a sensazione», ha sottolineato Vetritto.
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