Cina, feste e viaggi per il Capodanno: «L’80% della popolazione ha avuto il Covid». Schillaci: «Da Pechino solo Omicron»
Ormail l’80% della popolazione cinese avrebbe contratto il Covid-19. A farlo sapere è l’epidemiologo del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie di Pechino, Wu Zunyou. La dichiarazione è arrivata proprio alla vigilia del capodanno cinese. Oggi, 22 gennaio, è il primo giorno dell’anno del coniglio. E le famiglie cinesi si apprestano a celebrare la festività viaggiando: dentro e fuori dal Paese. Anche se i timori di mezzo mondo per una possibile nuova ondata di contagi “importati” appaiono ridimensionati. In parte per i ceppi in circolazione, che non sembrano modificati rispetto alla variante Omicron, in parte perché la parte più rilevante degli spostamenti dovrebbe avvenire all’interno della Cina. Si stima che nel primo anno pandemico senza restrizioni, saranno oltre 2 miliardi i viaggi interni al Paese per celebrare il capodanno cinese.
«Basso rischio di nuove ondate»
Proprio il numero così alto – oltre un miliardo – di persone già immunizzate, secondo l’epidemiologo che consiglia il governo cinese, permette di dormire sonni tranquilli, impedendo che il virus si diffonda in maniera incontrollata. La maggior parte della popolazione cinese ha contratto la malattia nelle ultime settimane, in seguito all’abbandono da parte di Pechino della politica zero Covid. «Nei prossimi due o tre mesi, la possibilità di un ritorno del Covid su larga scala o di una seconda ondata sono molto basse», ha fatto sapere Zunyou citato dalla Cnn. Il commento dell’esperto arriva mentre la Cina, ormai da settimane, ha sostanzialmente smesso di comunicare i dati su morti e contagiati, grazie a un escamotage che permette di azzerare i primi, o quasi, nelle statistiche ufficiali. Ciononostante, stime indipendenti hanno reso noto che a inizio mese, in Cina, morivano anche 14 mila persone al giorno per complicazioni legate al Covid.
Schillaci ridimensiona l’allarme sui contagi
Intanto, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha confermato che la nuova variante Kraken non arriva dalla Cina, come Open aveva già spiegato. I tamponi sequenziati tra quelli effettuati negli aeroporti ai passeggeri provenienti dal gigante asiatico – informa Schillaci – non hanno evidenziato la presenza di varianti diverse da Omicron. Anche per questo, anticipa il ministro, il governo «potrebbe decidere di interrompere» l’obbligo di tampone all’arrivo dalla Cina dopo la scadenza prevista della norma, il 31 gennaio.
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