Non solo Bonafede: il secondo alias di Messina Denaro per celare la sua identità
Uno, nessuno, centomila Matteo Messina Denaro: assieme ai nuovi dettagli che emergono sulla cattura del boss mafioso, come i molteplici gadget del film di Coppola contenuti nel suo covo e la ricca biblioteca, spunta anche un secondo nome utilizzato dal capomafia per celare la sua reale identità. Se, nelle strutture sanitarie presso cui si stava curando, Messina Denaro si nascondeva dietro l’alias di «Andrea Bonafede», a Campobello di Mazara utilizzava un nome diverso. Così, scudato da quella seconda finta personalità, il boss mafioso sarebbe riuscito a condurre un’esistenza all’apparenza ordinaria, nel paese in cui ha trascorso l’ultimo periodo della latitanza. La circostanza è stata confermata dagli investigatori, che non hanno ancora reso note le generalità con le quali il boss si presentava alle persone e nei luoghi che frequentava in paese. Una cosa è certa: nel piccolo centro del trapanese, prendere in prestito il nome di uno dei suoi abitanti – il geometra Bonafede – non sarebbe stato prudente. Intanto proseguono le indagini per ricostruire l’ultimo periodo della latitanza trentennale di Messina Denaro, che avrebbe vissuto a Campobello almeno dal 2020.
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