La relazione complicata tra Sgarbi e Morgan tra abbracci e perdono in chat: «Sei il padre che non avuto». Ma poi…
In chat si erano accapigliati, lo scorso 13 gennaio, e in chat si sarebbero riconciliati, poco più di una settimana più tardi. O almeno così sembra. Il rapporto tra Morgan e Vittorio Sgarbi è infatti tormentato, e si compone di frequenti attacchi di rabbia alternati a mielose dichiarazioni di affetto e reciproca stima. Se l’ultimo strappo tra i due si era infatti consumato in chat private e gruppi su WhatsApp, quando il critico d’arte si rivolgeva dolcemente a Castoldi affermando: «Io non ti ho neanche pensato. Sei un topo», e quest’ultimo lo accusava di averlo «accoltellato e umiliato», alcuni scambi risalenti alla serata di ieri – 22 gennaio – sembrano essere di diverso tenore. L’armistizio sarebbe iniziato alle 19.30, sul gruppo WhatsApp Sgarbistan: il primo a seppellire l’ascia di guerra sembra essere stato Sgarbi, con un messaggio dove ringraziava Morgan e affermava di non avere nulla da rimproveragli.
L’affettuoso scambio e la dura intervista
Il cantautore ribatteva: «Grazie Vittorio. Io ti stimo tanto e mai lo negherò». Parla di una stima «oggettiva, elaborata, generata e alimentata dall’osservazione» di quello che definisce «un grande intellettuale, il più grande del mio tempo, l’uomo libero per eccellenza». Non solo: per lui Sgarbi sarebbe addirittura «un padre, quello che non ho avuto quando avrei voluto, quello che mi avrebbe fatto diventare uomo, portato con sé nel mondo e insegnato il mondo». Il critico d’arte conclude con un conciliante: «Si litiga anche con i padri. Ma non si rinnegano». Chissà se l’idillio rimarrà anche dopo che Morgan leggerà l’intervista al suo padre putativo appena pubblicata dall’Adkronos, dove Sgarbi puntualizza: «L’incarico della Venezi è stato una scelta del ministro ed è un incarico di consulenza, non operativo. Non posso promettere quello di cui non dispongo». E ribadisce: «Io non ho accoltellato né ho usato nessuno. Sono stato giustamente generoso con lui perché è un uomo di talento e adesso basta, non c’è più materia se non i turbamenti del giovane Morgan». E chiosa con un consiglio che si sente di dargli: «Quello di non rompere i coglio*i!».
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