Lo sciopero dei benzinai oggi e fino al 26 gennaio: i servizi minimi garantiti in città e in autostrada
Scatterà da questa sera, dalle 19 sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade l’annunciato sciopero di 48 ore dei benzinai. L’astensione dal lavoro arriva insieme ai rialzi nel fine settimana per i prezzi de carburanti. Con la benzina in “fai da te” a 1,84 euro/litro (1,98 sul servito) e il gasolio a 1,89 (2,026). Faib Confesercenti, Fegica e Figisc-Anisa Confcommercio hanno pubblicato un appello al governo Meloni ad «aprire al confronto sui veri problemi del settore». Si dissocia l’Asnali. Lo sciopero è stato proclamato perché le politiche di prezzo al pubblico «non sono imputabili ai gestori, il cui margine medio di guadagno (3 cent/litro) rimane invariato a prescindere dal prezzo finale al consumatore». Chiusi anche i self service. Ma i servizi minimi saranno garantiti in città e in autostrada. Dove rimarrà aperto un distributore ogni cento chilometri.
I distributori aperti
Nel dettaglio lo sciopero parte alle 19 per la rete ordinaria e alle 22 per quella autostradale. La conclusione arriverà il 26 gennaio. Nelle aree urbane ed extraurbane è comunque prevista l’apertura del 50% degli impianti rispetto ai giorni festivi. Le singole prefetture individueranno quelli che devono rimanere aperti. Per le autostrade invece ci sarà un distributore aperto ogni cento chilometri. A individuarli saranno le Regioni. La scelta si effettua in base alle turnazioni previste per le festività. Le Regioni potranno comunicare l’ubicazione delle pompe aperte. Le prefetture potranno comunicare quelli cittadini. Nelle stazioni di servizio due volantini spiegheranno i motivi della chiusura. Le associazioni dei benzinai domandano che il prezzo medio venga comunicato via web. E non tramite un cartello da esporre nei distributori. E chiedono un riordino complessivo del settore per frenare quelle che definiscono le infiltrazioni della criminalità.
Il rischio di rimanere senza benzina
Paolo Umiti, segretario di Figisc Confcommercio, spiega oggi a Repubblica che non c’è rischio di rimanere senza benzina: «Non è nostra intenzione certo arrecare danni agli utenti. Con i servizi minimi garantiti e considerando l’aumento delle erogazioni medie di carburanti che stiamo registrando in questi giorni, visto che i veicoli attuali sono molto più efficienti, il pericolo di restare a secco non esiste». Il Codacons ha presentato un esposto alla magistratura contro i benzinai ipotizzando l’«interruzione di pubblico servizio». Secondo l’Unione nazionale consumatori «la lobby dei benzinai ha già vinto, visto che il governo si è già rimangiato il decreto, riducendo le multe». L’associazione è pronta a «denunciare alla Commissione di garanzia sullo sciopero ogni violazione della regolamentazione del settore». E invita inoltre l’esecutivo a far intervenire Prefetti e Governatori. Alla luce dell’allerta meteo, Assoutenti sostiene che lo sciopero non si deve fare e invoca la precettazione da parte dei prefetti e rivolge un appello anche al Garante per gli scioperi.
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