Marco Rizzo non è più segretario del Partito Comunista: «Io epurato dai compagni? Macché»
Marco Rizzo non è più segretario del Partito Comunista. L’ex deputato ed europarlamentare era alla guida dal 2009. Dopo 13 anni diventa presidente onorario. E potrà occuparsi di Democrazia Sovrana e Popolare, la coalizione nata dopo le elezioni del 25 settembre. Che alle urne ha conquistato 348 mila voti e l’1,24% a livello nazionale. A sostituirlo sarà Alberto Lombardo, docente all’università di Palermo. L’annuncio arriva dallo stesso Rizzo in un articolo del Corriere della Sera: «Io epurato dai compagni? Macché, non scherziamo. Sono stato segretario per 13 anni, sennò diventa il partito di Rizzo. C’era bisogno di forze fresche. Siamo impegnati su due fronti. Quello della formazione e dell’ideologia e quello della concretezza e dell’azione identitaria».
Le tensioni
Di certo le tensioni nel partito erano palpabili. Nel luglio scorso Rizzo venne “espulso” dalla Federazione di Milano con una procedura irregolare che portò alla fine alla cacciata di quelli che volevano cacciarlo. Lui non ha mancato di farsi notare. Come quando ha festeggiato per la morte di Gorbaciov: «Aspettavo di brindare dal 1991». Rizzo ha firmato accordi elettorali con la destra complottista e la sinistra radicale. Dopo il flop alle urne era evidentemente in difficoltà. E la sua linea politica è stata sconfessata dai numeri. «C’è un tema di ricambio della classe dirigente, ora spazio ai giovani. La cosa migliore l’ha detto un nostro iscritto: “Rizzo non va in pensione!”. La nostra è una direzione collettiva, prepariamo le cose assieme», conclude lui.