Nel Pd è pronta la rimpatriata, Bersani apre il varco a Speranza (e D’Alema): «Io e tanti compagni pronti a iscriverci»
I bersaniani sono pronti a tornare nella “ditta”. Di sicuro è prontissimo l’ex titolare Pierluigi Bersani che, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, non nasconde l’entusiasmo per l’imminente rimpatriata dem: «Noi di Articolo Uno siamo usciti, o meglio, siamo stati cacciati, ma non siamo mai andati via, abbiamo sempre dato una mano. Io come tanti miei compagni sarei prontissimo a iscrivermi al nuovo PD, dopo questa fase costituente e l’elezione di un segretario che compia però questi passi, perché andare avanti significa allargare». Dopo che Roberto Speranza ha incassato il via libera alla sua relazione per una nuova adesione al Pd, i bersaniani si preparano a partecipare alla fase congressuale e quindi al voto delle primarie dem. La relazione di Speranza fissa proprio le date che prevedono il 31 gennaio come termine ultimo per sottoscrivere «l’impegno ad aderire al Nuovo Pd nel 2023», come previsto proprio dal regolamento del congresso approvato al Nazareno. Bersani avrebbe chiaro a chi darà il suo sostegno, con più di un ammiccamento a Elly Schlein: «Io voterò la posizione più convincente su due punti: uno, su come va avanti il processo costituente di allargamento del partito. Due, qual è la proposta per avviare un’alternativa alla destra, sia sul Lavoro che sullo schieramento. Elly Schlein? Ha degli elementi di innovazione significativi ma anche lei dovrà dire più chiaramente quello che vuol fare su questi due punti». E Massimo D’Alema? Per quanto iscritto ad Articolo 1, l’ex premier che proprio sei anni fa fu tra quelli che più soffiò sul fuoco che portò alla rottura tra bersaniani e renziani non si sbilancia. A chi nel Pd ha da subito protestato per il rischio di un rientro dell’ex leader della sinistra, lo stesso D’Alema risponde sornione: «Sono in pensione da 7 anni, non partecipo al dibattito».
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