Vauro su Zelensky a Sanremo: «Scelta squallida e propaganda bellica». Spunta la manifestazione pacifista per la finalissima del Festival
«Una scelta squallida», così il vignettista Vauro Senesi si scaglia contro la decisione di Amadeus di mandare in onda durante l’ultima puntata del Festival di Sanremo, il prossimo 11 febbraio, un video messaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Stiamo parlando del leader di un paese in guerra», ha continuato Vauro all’Adnkronos, «il mainstream italiano lo continua a dipingere come l’eroe in maglietta, sembra un personaggio di un fumetto. Questo invito diventa una propaganda bellica in un momento in cui c’è bisogno di parlare di diplomazia, di cessate il fuoco e di pace». La critica va avanti puntando sulla comunicazione scelta del presidente ucraino: «Quello che dice Zelensky è solo “armi, armi”, sembra che nel suo vocabolario non ci siano altri termini». Il vignettista ribadisce la «mossa squallida» del direttore artistico del Festival e annuncia la sua possibile presenza alla manifestazione dei pacifisti che dovrebbe a Sanremo proprio l’11 febbraio. Il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) insieme al collettivo Pecora Nera hanno organizzato la protesta contro il collegamento con Zelensky dal palco dell’Ariston. «Se potrò sarò con loro sennò invierò una vignetta», ha avvisato Vauro. Ad annunciare la presenza del presidente ucraino a Sanremo lo scorso 15 gennaio era stato Bruno Vespa nel salotto di Domenica In. «Sapevo che Zelensky voleva venire a Sanremo, in collegamento ovviamente. Bene, ho parlato con Amadeus e gli ho potuto dire caro presidente, ti aspettiamo nella puntata finale del festival», ha spiegato il giornalista mentre si trovava a Kiev per intervistare lo stesso Zelensky.