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Csm, via al nuovo plenum alla presenza di Mattarella. Il vicepresidente è Fabio Pinelli – Il video

25 Gennaio 2023 - 12:03 Sara Menafra
A guidare la votazione Sergio Mattarella, presidente del Csm. Eletto il laico in quota Lega

È stato eletto con 17 voti Fabio Pinelli da ora vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Per l’apertura della nuova consiliatura è presente anche Sergio Mattarella, presidente di diritto del Csm, ma a guidare funzionalmente Palazzo dei Marescialli sarà il vicepresidente nominato durante la riunione di oggi. Fin dall’inizio erano due i nomi in ballo per la carica, il penalista in quota Lega, Fabio Pinelli e il costituzionalista in quota Pd, Roberto Romboli. Trentadue i votanti effettivi, visto che il presidente della Repubbica e del Csm per prassi non partecipa all’elezione del suo vice (la riforma Cartabia ha allargato a 30 i consiglieri eletti, più, oltre al presidente della Repubbica, quello della Cassazione e il procuratore generale del Palazzaccio). La votazione si è svolta a scrutinio segreto: al primo turno era necessaria la maggioranza assoluta, 17 voti, come al secondo, dal terzo la maggioranza relativa. I due candidati sono stati allineati al primo voto, Pinelli ne aveva 14 e Romboli 13. Alla seconda la distanza si è ampliata: Pinelli 15, Romboli 12. In entrambe le votazioni hanno pesato i 5 astenuti che hanno votato bianca, all’ultima le bianche si sono ridotte a 1, 14 i voti per Romboli. A questo silenzio potrebbe corrispondere quello della corrente Unicost, che con i suoi 4 eletti togati non aveva dichiarato la propria preferenza prima del voto. Pinelli ha fatto un breve discorso di saluto, spiegando anche di non aver preparato nulla in anticipo, «per rispetto di chi non mi ha votato». «Il mio impegno sarà per un impegno condiviso dalle varie anime del Csm. Voglio ricordare solo le parole di Rosario Livatino, proclamato beato nel 2021, figura di riferimento per tutti gli operatori di giustizia. Diceva: “Quando moriremo, nessuno ci chiederà quanto siamo stati credenti ma quanto siamo stati credibili”. Ecco, cerchiamo di essere credibili e mai obliqui, nell’interesse supremo del paese».

Foto in evidenza: Fabio Pinelli e Sergio Mattarella | Ufficio stampa Quirinale

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