Diritti Lgbtq+, il Papa risponde ai vescovi conservatori: «Dio ama tutti i suoi figli. Usate la tenerezza»
Dopo giorni di bordate, dirette o indirette, rivolte a lui, Papa Francesco ha deciso di rispondere. E lo ha fatto puntualizzando anzitutto che Dio ama tutti i suoi figli così come sono: un invito ai vescovi cattolici ad accogliere le persone Lgbtq+ nella Chiesa. E, pare, nello specifico al cardinale tedesco Gerhard Ludwig Mueller, che in un’intervista aveva ribadito la posizione conservatrice secondo cui le coppie gay sono contro natura: «Dio ha creato l’uomo e la donna. Questa è la base della fede». E dei cardinali e vescovi che riconoscono il valore delle unioni omosessuali aveva detto: «Ci sono anche vescovi che hanno insegnato eresie».
La visione del Pontefice
Il Pontefice ha ribattuto che i vescovi che sostengono leggi che criminalizzano l’omosessualità o discriminano la comunità gay «devono fare un processo di conversione»: dovrebbero usare «la tenerezza, per favore, come Dio ha per ciascuno di noi». In un’intervista all’Ap, Francesco ne approfitta per levarsi qualche altro sassolino nella scarpa. Le critiche al pontificato arrivate dalle frange vicine a Ratzinger negli ultimi giorni, a suo dire, sono dovute «all’usura di un governo di dieci anni». Alla sorpresa per la sua elezione, afferma, è seguito il disagio quando «hanno iniziato a vedere i miei difetti e non gli sono piaciuti». Afferma di non condannare le critiche, in quanto il loro arrivo rappresenta a suo avviso il sintomo che esiste «libertà di parola»: «Se non è così, ci sarebbe una dittatura a distanza, come la chiamo io, dove c’è l’imperatore e nessuno può dirgli niente. No, lasciali parlare perché… le critiche ti aiutano a crescere e a migliorare le cose». «L’unica cosa che chiedo è che me le dicano in faccia, perché è così che cresciamo tutti, giusto?», prosegue, ribadendo la sua stima e il suo affetto per il Papa emerito recentemente scomparso. Il Pontefice ha inoltre rassicurato sulle sue condizioni di salute: «Per la mia età, sono normale». Nonostante il ritorno della diverticolosi, per la quale era stato operato a luglio 2021. Il Papa ha anche rivelato di avere avuto una piccola frattura ossea al ginocchio dovuta a una caduta; la frattura è guarita senza intervento chirurgico dopo laser e magnetoterapia. Aggiungendo: «Potrei morire domani, ma è sotto controllo. Sono in buona salute».
I messaggi a Ucraina e Brasile
Al Consiglio panucraino delle Chiese, Francesco ha poi rivolto un pensiero al popolo ucraino: «Non abbiate dubbi, io prego per voi». E ancora: «Vi porto nel cuore e chiedo a Dio che abbia pietà di questo popolo così coraggioso». Il Papa racconta che la sua «simpatia» è cominciata da quando era bambino e serviva messa ad un sacerdote ucraino. «Da quel momento – ha aggiunto – la simpatia con l’Ucraina è cresciuta, e questo mi fa sentire ancora più vicino a voi». Poi ha chiesto a tutti di pregare «in silenzio ma insieme per la madre Ucraina». Sottolineando che il Consiglio ha radunato diverse fedi, dai cristiani agli ebrei passando per gli ortodossi e tutte le fedi presenti nel Paese. «Tutti insieme» per «la mamma ucraina, tutti insieme e questo fa vedere il tessuto della vostra razza», oltre a rappresentare «un esempio davanti a tanta superficialità che oggi si vede nella nostra cultura». Il Papa, nell’udienza generale, nei saluti in lingua portoghese, ha rivolto poi uno speciale appello ai fedeli del Brasile: «Vi incoraggio affinché, bandendo ogni parvenza di indifferentismo, confusione e odiosa rivalità, collaboriate con tutti i cristiani per amore di Cristo».
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