Le “domande provocatorie” di Rebel News a Bourla sul vaccino anti Covid e la trasmissione del virus: le risposte ci sono dal 2020
Circola online un video dove due intervistatori cercano di porre delle domande al CEO di Pfizer Albert Bourla, speaker dell’evento del 19 gennaio 2023 dal titolo 100 Days to Outrace the Next Pandemic nel corso del WEF a Davos. Domande presentate come “scomode” e di “grande giornalismo” che secondo la narrazione lo metterebbero in difficoltà davanti alle telecamere. I quesiti riguardano la trasmissione del Sars-CoV-2 a seguito della vaccinazione, cavalcando l’informazione fuorviante diffusa nell’ottobre 2022 a seguito dell’intervento dell’europarlamentare Rod Ross che ha fatto tanto discutere. Infatti, le risposte alle domande dei due intervistatori sono note fin dal 2020, ma ignorate volutamente dagli stessi autori.
Per chi ha fretta
- Premessa: «In un mondo ideale, tutti i vaccini indurrebbero l’immunità sterilizzante. In realtà, è estremamente difficile produrre vaccini che fermino del tutto l’infezione da virus» recita un editoriale del 2017 della ricercatrice Sarah Caddy dell’Università di Cambridge.
- Si sostiene che il CEO di Pfizer si sia trovato davanti a “domande giuste” in merito al vaccino anti Covid prodotto dalla società.
- Le domande riguardano il tema della trasmissione del virus a seguito della vaccinazione, riprendendo la narrazione diffusa a ottobre 2022 a seguito dell’intervento dell’europarlamentare Rod Roos.
- Bourla non risponde, ma le risposte sono note almeno da dicembre 2020 attraverso sue stesse interviste e dallo studio stesso del vaccino pubblicato in quel periodo.
- Bourla e Pfizer avevano fin dall’inizio affermato che impedire la trasmissione del virus non era tra gli end point del vaccino.
- Gli studi sulla trasmissione a seguito dei vaccini anti Covid sono stati effettuati a seguito dell’inizio della campagna vaccinale, riscontrando una riduzione della probabilità. La diffusione delle varianti ha cambiato le percentuali.
Analisi
Ecco un esempio di video condiviso via Facebook e tratto dal canale Telegram del complottista Ugo Fuoco (il watermark è visibile in basso a destra):
Le scene sono state proposte anche dal canale Byoblu, come possiamo notare dal seguente post:
[da #BYOBLU]
VERI giornalisti fanno le domande GIUSTE ad Albert Bourla della PFIZER a Davos. Non perdetevi questa incredibile intervista, dura pochi minuti!
La domanda più bella dei giornalisti indipendenti a Burla
“Quanti booster crede che dovremo fare ancora per renderla sufficientemente felice per i suoi guadagni ??”
Le omissioni dei due intervistatori
Ad “intervistare” Bourla sono due personaggi noti in particolar modo nel continente americano. Il primo è il canadese Ezra Levant e Avi Yemini di Rebel News, sito di informazione di estrema destra.
Le risposte alle domande in merito alla trasmissione del virus sono di dominio pubblico da almeno fine 2020. Per spiegarlo, riportiamo prima i sottotitoli presenti nei video:
Ezra Levant: «Signor Bourla, posso chiederle quando ha saputo che i vaccini non impedivano la trasmissione? Da quanto tempo lo sa senza averlo riferito pubblicamente?»
Bourla: «Grazie mille»
Ezra Levant: «Risponda a questa domanda. Voglio dire, ora lo sappiamo che i vaccini non hanno fermato la trasmissione, ma perché lo ha tenuto nascosto? Lei ha detto che era efficace al 100%, poi al 90%, poi all’80% e poi al 70%, ma ora sappiamo che i vaccini non impediscono la trasmissione, perché lo ha tenuto nascosto?»
Bourla: «Buona giornata»
Ezra Levant: «Non avrò una buona giornata finché non conosco la risposta. Perché ha tenuto nascosto che il suo vaccino non ha impedito la trasmissione?»
Avi Yemini: «È il momento di chiedere scusa al mondo, Sir, di rimborsare i paesi che lo hanno fatto, hanno sprecato tutti i loro soldi per un vaccino che non funziona, un vaccino inefficace?»
Ezra Levant: «Non si vergogna di quello che ha fatto negli ultimi anni? Chieda scusa al pubblico, Sir»
Quella proposta da Levan e Yemini non è altro che la narrazione estremamente fuorviante diffusa nell’ottobre 2022 da parte dell’eurodeputato olandese Rod Roos dopo l’audizione con la responsabile commerciale di Pfizer Janine Small. A Open Fact-checking ce ne siamo occupati più volte (qui, qui e qui) spiegando come la comunicazione diffusa dal parlamentare sia priva di fondamento e di fatto ingannevole.
Bourla non ha mai nascosto il tema della trasmissione del virus per i vaccinati Pfizer. Ciò che Levan e Yemini nascondono al loro pubblico sono le interviste televisive dello stesso CEO di Pfizer rilasciate e pubblicate nel 2020 come quella a NBC News. Ecco quanto riportato nell’articolo del 3 dicembre 2020 dell’emittente americana:
Bourla said it’s still unknown whether people who’ve been vaccinated could still be carriers of the virus, able to transmit it to others.
“I think this is something that needs to be examined. We are not certain about that right now,” he said.
Ciò che viene volutamente ignorato da personaggi come Levan e Yemini è l’end point primario dei vaccini anti Covid, da sempre riportati anche nello studio del vaccino Pfizer pubblicato nel dicembre 2020 dal The New England Journal of Medicine, intitolato «Safety and Efficacy of the BNT162b2 mRNA Covid-19 Vaccine»:
The primary end points were efficacy of the vaccine against laboratory-confirmed Covid-19 and safety.
Gli «end points» sono, in parole semplici, quelle domande a cui punta rispondere un trial clinico. Nel caso del vaccino Pfizer, come abbiamo precedentemente spiegato, i quesiti riguardavano la sicurezza e l’efficacia contro la malattia Covid-19.
L’altra narrazione è quella del «vaccino che non funziona», quando dal 2020 ad oggi sappiamo che sono stati rispettati proprio gli end point richiesti per affrontare la pandemia. La questione della trasmissione non rende il vaccino inefficace, in quanto il tema si ripresenta anche per altri vaccini contro altre malattie. Lo abbiamo spiegato più volte in passato, fin dall’inizio del 2021 nei primi mesi della campagna vaccinale (qui il nostro articolo del 19 marzo 2021), riportando l’editoriale del 2017 della ricercatrice Sarah Caddy dell’Università di Cambridge:
In un mondo ideale, tutti i vaccini indurrebbero l’immunità sterilizzante. In realtà, è estremamente difficile produrre vaccini che fermino del tutto l’infezione da virus.
Il 6 aprile 2021 avevamo pubblicato una guida dal titolo Coronavirus, tutto quello che possiamo fare e non fare dopo essere stati vaccinati con Pfizer, Moderna e AstraZeneca dove spieghiamo quanto segue:
- L’obiettivo dei vaccini è soprattutto quello di “sgonfiare” il numero dei ricoverati, con l’obiettivo di far tornare il nostro sistema sanitario alla normalità pre-Covid19.
- I vaccini anti Covid19 attualmente utilizzati in Italia proteggono per ottime percentuali dal rischio di contrarre la malattia, ma potete essere comunque infettati senza avere sintomi e rischiare di contagiare chi non è protetto.
- Attenzione, non basta prendere una dose di vaccino per ottenere protezione! Una volta ricevuta, bisogna stare comunque attenti per arrivare tranquilli alla seconda somministrazione.
- Una volta ottenuta la vaccinazione completa, bisogna comunque attendere del tempo perché il sistema immunitario vi protegga dal virus.
- Qualunque vaccino riceviate, sappiate che dovete continuare ad usare la mascherina e seguire le misure di contenimento del virus finché non verrà vaccinata gran parte della popolazione.
Non mancano certamente gli studi sull’efficacia, così come quelli sulla trasmissione, condotti nell’arco del 2021 e negli anni successivi, soprattutto a seguito della diffusione delle varianti come Delta e Omicron. Nel marzo 2021 venne pubblicato uno studio condotto dai CDC americani sul personale sanitario. Nel technical report del 21 aprile 2021 dell’European centre for disease prevention and control (Ecdc) veniva indicato che i vaccini non garantiscono la protezione del contagio al 100%, ma che questi ne riducevano le probabilità.
Conclusioni
Le domande poste in merito alla trasmissione del Sars-Cov-2 a seguito della vaccinazione con Pfizer risultano di fatto delle “non domande”, in quanto le risposte sono note al pubblico attraverso le stesse dichiarazioni di Bourla e della stessa società fin da dicembre 2020. Il video, in complicità con il silenzio del CEO, fornisce un’informazione fuorviante su una narrazione già proposta da ottobre 2022 a seguito dell’intervento dell’europarlamentare Rod Ross.
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