Usa, morte di Tyre Nichols: cresce timore di scontri, questa sera sarà diffuso il video del pestaggio della polizia di Memphis
Negli Stati Uniti cresce il timore di scontri e proteste dopo l’omicidio di Tyre Nichols, il 29enne afroamericano ucciso ieri a Memphis, nel Tennessee, e per cui sono indagati cinque ex agenti di polizia. Il video del pestaggio a morte, realizzato dalle videocamere indossate dagli stessi agenti sulle divise, sarà diffuso questa notte. Nel frattempo, le immagini sono già state visionate da polizia e investigatori. Cerelyn Davis, capo della polizia di Memphis, ha detto in un’intervista che «nel video si vede disprezzo per la vita» e lo ha giudicato «simile se non peggiore» al pestaggio subito nel 1991 da Rodney King, che scatenò diversi giorni di proteste, violenze e saccheggi a Los Angeles. Anche i familiari di Nichols hanno già visto il filmato e hanno parlato di una violenza «disumana e terrificante». In queste ore, i media americani hanno anche diffuso le foto segnaletiche dei cinque poliziotti (ora licenziati) accusati di aggressione aggravata, rapimento aggravato, abuso d’ufficio e, soprattutto, omicidio di secondo grado. Si tratta di Tadarrius Bean, Demetrius Haley, Desmond Mills Jr., Emmitt Martin III e Justin Smith. Tutti e cinque sono afroamericani: un dettaglio che porterebbe a escludere l’aggravante razziale.
L’invito alla calma
Il timore più grande è che la diffusione del video del pestaggio – che dovrebbe avvenire nella notte italiana tra venerdì e sabato – possa causare proteste e disordini, come avvenuto nel 2020 dopo l’omicidio di George Floyd. Rodney Wells, patrigno di Tyre Nichols, ha rivolto un appello ai manifestanti invitandoli «a protestare in pace». Sulla questione è intervenuto ieri anche il presidente Joe Biden, che ha diffuso un comunicato per esprimere il proprio disappunto per quanto accaduto e invitare a mantenere la calma. «Mentre gli americani sono in lutto, il Dipartimento di Giustizia conduce le sue indagini e le autorità statali continuano il loro lavoro, mi unisco alla famiglia di Tyre nel chiedere una protesta pacifica», ha scritto il presidente americano in una nota ufficiale. «L’indignazione è comprensibile, ma la violenza non è mai accettabile. La violenza è distruttiva e contro la legge. Non ha posto nelle proteste pacifiche in cerca di giustizia».
Foto di copertina: EPA / CJ GUNTHER
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