La rissa tra due ragazze all’uscita da scuola, la denuncia da Portici: «E chi voleva fermarle veniva allontanato» – Il video
Una rissa tra due ragazze all’uscita da scuola, mentre gli altri assistono senza intervenire, anzi fermando chi si permette di intromettersi per fermare le due studentesse. È l’ultimo episodio di violenza denunciato sui social dal deputato dei Verdi Emilio Borrelli, che ha diffuso un video che starebbe circolando nelle chat degli studenti di una scuola di Portici, nel Napoletano: «Immagini di una violenza inaccettabile – dice Borrelli – rese ancor più sconcertanti dal comportamento dei tanti ragazzi presenti che, invece di intervenire immediatamente per separarle, le incitano a picchiarsi con maggiore violenza tra risate e schiamazzi». Al deputato si sono rivolti alcuni genitori, nella speranza che chi di dovere intervenga sulla vicenda: «Ci troviamo di fronte a un episodio di bullismo tra giovani che se confermato deve essere immediatamente sanzionato non solo dalle forze dell’ordine alle quali abbiamo deciso di girare il video per identificare tutti i presenti ma soprattutto dalle famiglie di tutti i partecipanti, che devono scendere in campo insieme al corpo insegnanti per stroncare sul nascere questa pericolosissima deriva fatta di violenza, indifferenza, irresponsabilità e omertà. Se vogliamo sconfiggere il bullismo non dobbiamo derubricare a semplici “ragazzate” questi episodi che, al contrario, denotano profondi stati di malessere giovanile che non vanno in alcun modo sottovalutati».
Leggi anche:
- Napoli, i bulli che gettano un uomo in un cassonetto per un filmato su TikTok – Il video
- Gragnano, finisce in comunità la baby gang che per anni ha bullizzato un 14enne spingendolo sull’orlo del suicidio
- Valditara, pugno duro con i bulli: «Devono capire che il loro ego ha dei limiti: facciano lavori per la comunità»
- Caltanissetta, 15enne aggredito da un gruppo di coetanei a pugni e bottigliate all’uscita di scuola
- La denuncia dei genitori di un 11enne vittima di bullismo: «Ci ha detto: “Meglio morire che andare a scuola”»