Spunta una terza donna che frequentava Messina Denaro: «L’ho riconosciuto in tv: non sapevo chi fosse»
Tra le frequentazioni di Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara ci sarebbe anche una terza donna, dopo le due già sentite dai carabinieri. È stata lei stessa a presentarsi in caserma, dove è stata interrogata dai carabinieri del Ros. Ai militari ha spiegato di aver riconosciuto il boss mafioso solo dopo l’arresto dello scorso 16 gennaio, quando sono state diffuse le sue prime foto in pubblico dopo anni di identikit ipotetici. La donna ha detto di aver frequentato «l’uomo visto in televisione», riporta Repubblica. Ma come più volte ripetuto da diversi vicini di casa e residenti di Campobello di Mazara, anche la donna dice di non aver mai saputo la vera identità di quell’uomo. Una ricostruzione che pare convincere poco gli inquirenti di Palermo, che intanto hanno perquisito la casa della donna, mentre sono in corso altri accertamenti. Le altre due donne finora emerse nelle indagini e inizialmente sospettate di aver frequentato il latitante anche nel suo covo in vico San Vito sarebbero state sentite dai carabinieri come «persone informate sui fatti». Lo sviluppo delle indagini porta a pensare che le due non avrebbero avuto particolari contatti con il latitante. E cresce il sospetto che nel paesino del trapanese, dietro le diverse segnalazioni che stanno arrivando agli inquirenti, possa nascondersi anche piccole ritorsioni personali e vendette di paese.
Leggi anche:
- La cena da 700 euro di Messina Denaro, il giallo sullo scontrino conservato dal boss nel covo
- Gli incontri nel covo di Messina Denaro con due donne, l’auto di lusso sotto casa: i carabinieri dalle due presunte amanti del boss
- A Non è l’Arena il pentito Gaspare Mutolo. La sua frase dopo l’arresto di Messina Denaro: «Tutta una messa in scena»
- Nella casa di Messina Denaro 5 documenti di identità falsi: spuntano altri alias dopo Andrea Bonafede
- Il fratello di Peppino Impastato scrive alla figlia di Matteo Messina Denaro: «Chiedi a tuo padre di pentirsi e liberati»