La storia della donna che ha ucciso il marito davanti al figlio: «Lo minacciava, volevo proteggerlo, avevo paura»
Romano Fagoni è l’operaio di Nuvolenta in provincia di Brescia ucciso dalla moglie Raffaella Ragnoli. La donna ha inflitto all’uomo sei coltellate. Una gli ha tagliato la carotide. La donna ha detto agli investigatori di essere «esasperata» dal clima familiare. Che Fagoni avrebbe reso insopportabile. Perché, dopo l’infarto che lo aveva colpito qualche settimana fa, l’uomo era diventato «irascibile e minaccioso». Rimproverava alla famiglia di trascurarlo. La coppia aveva cenato alla pizzeria Tortuga venerdì. Ma nessuno aveva notato contrasti tra i due. Anche se lui aveva perso il lavoro. E si arrabattava con piccoli impieghi quotidiani per sbarcare il lunario. Il figlio è appassionato di letteratura e tiro con l’arco. E secondo i conoscenti il padre ne parlava sempre in modo orgoglioso. Raffaella Ragnoli e Romano Fagoni si erano sposati nel 1992. Avevano anche una figlia più grande, che vive e lavora a Gordone Riviera. Sabato sera Fagoni ha minacciato la moglie con il coltello della pizza. Di qui la reazione. Il magistrato Flavio Mastrototaro sta indagando sulla vicenda mentre lei è nel carcere di Verziano in attesa dell’interrogatorio di convalida dell’arresto. Non ci sono agli atti denunce alla polizia o ai carabinieri per maltrattamenti. «Se c’erano tensioni tra i due erano ben nascoste tra le mura domestiche», dice il sindaco Giovanni Santini. Lei ha detto che voleva proteggerlo e aveva paura delle reazioni del marito.