Alfonso Tumbarello: la strana storia del medico indagato per le cure a Matteo Messina Denaro
Il medico e massone Alfonso Tumbarello è indagato per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena nell’inchiesta su Matteo Messina Denaro. Ma dice che si tratta di un equivoco. «Io ho la coscienza pulita. Il vero Andrea Bonafede mi ha tratto in inganno», dice in attesa di essere ascoltato dagli inquirenti. Tumbarello è uno pneumologo e aveva lo studio in Corso Umberto I a Campobello di Mazara. Il 31 dicembre è andato in pensione. Prima era stato anche consulente per la procura di Marsala. Il dottore risulta anche iscritto alla loggia massonica “Valle di Cusa – Giovanni Di Gangi”. Ma secondo la sua versione l’Ultimo dei Corleonesi non si è mai presentato in studio da lui. Lì veniva invece il vero Bonafede. Che lui conosceva bene in quanto suo assistito. E al quale inviava ricette via mail.
La versione del dottore
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il medico ha raccontato ai conoscenti che durante la pandemia «i soggetti fragili come i malati di tumore restavano a casa». Quindi lui non ha avuto contatti con Messina Denaro. Mentre la calvizie del favoreggiatore del boss lo ha tratto in inganno: aveva pensato che fosse l’effetto della chemioterapia. Ieri il dottore era a pranzo da “Zio Giovanni” a Castelvetrano. Si tratta della trattoria gestita dal fratello di Lorenza Santangelo, ovvero la madre del boss. Nel locale c’è un manifesto del bandito Salvatore Giuliano. E l’insalata si chiama “Primula Verde”. Il suo legale ha assicurato che il suo assistito ha piena fiducia nella magistratura. E che attende di essere sentito per fare piena luce sulla vicenda.
Alfonso Tumbarello e la famiglia Messina Denaro
Se oggi verrà davvero ascoltato dagli inquirenti però Tumbarello dovrà dare anche altre spiegazioni. Nei giorni scorsi è stato sospeso dal Grande Oriente d’Italia. Ma probabilmente gli inquirenti gli chiederanno conto di altro. L’ex sindaco di Castelvetrano Antonino Vaccarino, nel frattempo deceduto, parlando in Aula della corrispondenza con “Alessio” che ha intrattenuto per qualche tempo parlò proprio di Tumbarello. Nella trascrizione Vaccarino dice che per arrivare al latitante ha contattato il fratello Salvatore Messina Denaro proprio attraverso il medico Tumbarello. L’incontro avvenne tra 2001 e 2004. Vaccarino cercava i Messina Denaro per creare un’area di servizio presso l’area Costa Gaia sull’autostrada verso Palermo.
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