Caso Cospito, Fazzolari contro i media: «Parte della stampa indica Giorgia Meloni come bersaglio ai terroristi anarchici»
«Parte della stampa, distorcendo la realtà, indica come bersaglio ai terroristi anarchici la presidente del Consiglio». Lo ha detto stasera il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e responsabile del programma di FdI Giovanbattista Fazzolari, passando al contrattacco sul caso di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame da 104 giorni per il quale il governo, per bocca del ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha ribadito di ritenere corretta l’applicazione del regime del 41-bis. «La notizia oggi è che parte della stampa torna, come negli anni peggiori del terrorismo rosso, a dare indicazioni secondo cui Meloni è pronta a lasciar morire in carcere Cospito», dichiara Fazzolari. «Serve solo a dire che l’obiettivo è Meloni. Che cosa c’entra il capo del governo se uno è in carcere. Che cosa può fare la presidente del Consiglio?», aggiunge. «Qualcuno parlava di un’ipotesi di accordo per l’allentamento del carcere duro ai mafiosi – prosegue il sottosegretario, raggiunto al telefono dall’Ansa – Il primo provvedimento del governo Meloni è stato la conferma del carcere ostativo e poi a distanza di pochi mesi ci ritroviamo casualmente il caso Cospito che riaccende il dibattito sull’allentamento del carcere duro a Cospito e quindi anche a tutti gli altri, mafiosi compresi».
«La decisione è dei magistrati, non del governo»
Al telefono con l’agenzia di stampa, l’esponente di FdI ha ribadito più volte che la premier non c’entra nulla con la questione perché «sul 41 bis la decisione non è del governo ma dei magistrati». Nei giorni scorsi Palazzo Chigi aveva preso posizione nei confronti degli attacchi del movimento anarchico dichiarando che «lo Stato non scende a patti con chi minaccia». Oggi, 31 gennaio, c’è stata bagarre in Aula alla Camera a seguito dell’intervento di Giovanni Donzelli (FdI) contro le presunte tendenze filo-anarchiche dei partiti di sinistra. Le proteste seguenti del Pd hanno spinto il presidente della Camera Lorenzo Fontana a convocare il Giurì d’onore per esaminare l’accaduto. Domani alle 16 invece a Montecitorio è atteso il ministro della Giustizia Nordio per riferire alla Camera sul caso Cospito, cresciuto fino a diventare il tema dominante del dibattito politico stanti le condizioni precarie di salute del detenuto e il crescere degli atti intimidatori della rete anarchica.
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