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Le due intercettazioni di Alfredo Cospito rivelate da Donzelli erano segrete: il rischio dimissioni per lui e Delmastro

01 Febbraio 2023 - 07:14 Redazione
alfredo cospito intercettazioni donzelli delmastro
alfredo cospito intercettazioni donzelli delmastro
I due colleghi di FdI sono coinquilini. Avrebbero preparato a casa l'intervento. L'anarchico con due boss della camorra e della 'ndrangheta

Chi ha passato le carte su Alfredo Cospito al deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli? Dopo la polemica sull’anarchico definito «influencer del 41 bis» e le accuse alla sinistra che «sta con i terroristi» è lo stesso vicepresidente del Copasir ad ammetterlo. «Quelle che ho riferito non erano intercettazioni, ma una conversazione captata in carcere e inserita in una relazione del ministero della Giustizia. In quanto parlamentare potevo conoscerla», dice oggi al Corriere della Sera. «A darmi le notizie dettagliate è stato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro», aggiunge. Lui, che è il coinquilino di Donzelli, conferma. E adesso rischia il posto. Perché il ministro Carlo Nordio ha chiesto una relazione al suo capo di gabinetto Alberto Rizzo sulla vicenda. Per ottenere quei documenti riservati servono precise richieste. Non è vero che sono nella disponibilità dei parlamentari.

I documenti riservati

Per questo adesso il punto è politico. E investe l’intero governo Meloni. A rischio c’è anche il posto di Donzelli al Copasir. Nordio riferirà oggi sui fatti. Anche perché Donzelli ha citato anche stralci degli articoli che raccontavano lo sciopero della fame di Cospito a base di integratori. E soprattutto, anche se lui nega, due intercettazioni. Una, racconta oggi Repubblica, risale al 28 dicembre 2022. A parlare con l’anarchico del Fai è Francesco Prezza, killer della ‘ndrangheta. «Mantieni l’andamento, vai avanti», gli dice Prezza. Un’altra è del 12 gennaio 2023: «Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato» sul carcere duro, dice Francesco Di Maio del clan dei casalesi. E poi l’accusa ai parlamentari Pd Serracchiani, Verini e Orlando. Secondo il quotidiano per avere queste informazioni serve addirittura un accesso agli atti. Intanto la polemica ha rinfocolato la faida in Fratelli d’Italia. Fabio Rampelli, da poco esautorato dal suo incarico a Roma, parla di «analfabetismo istituzionale», a proposito di Donzelli. Che ha preso il suo posto nella Capitale.

Cos’è il Giurì d’Onore

Un retroscena de La Stampa racconta che l’offensiva di FdI è stata pianificata il giorno prima. «Abbiamo inaugurato un nuovo filone. Dopo le intercettazioni sui giornali, le intercettazioni negli atti parlamentari», ironizzano i colleghi di Forza Italia. Donzelli e Delmastro avrebbero preparato l’intervento proprio a casa loro. Intanto la Camera vuole vederci chiaro. Ieri l’annuncio di un Giurì d’Onore. Si tratta di una commissione d’indagine che può essere nominata dai presidenti di Camera o Senato. Si nomina su richiesta di un parlamentare che si senta leso nella sua onorabilità da accuse mosse nel corso di una discussione. Al Giurì è assegnato un termine per riferire l’esito della sua valutazione della fondatezza delle accuse. Attraverso una relazione di cui l’Aula prende atto senza dibattito né votazione. La nomina di un Giurì d’onore presuppone l’addebito personale e diretto di un parlamentare nei confronti di un altro in una discussione, l’attribuzione di fatti determinati (non l’espressione di un giudizio o una opinione) e la possibilità di acquisire elementi in ambito parlamentare o da testimonianze spontanee degli interessati.

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