L’inflazione rallenta ancora: in Italia a gennaio +10,1%. Nel paniere entrano massaggi e riparazioni smartphone
Il dato rimane il peggiore dal settembre 1984, ma l’inflazione sta rallentando la sua rapida corsa dei mesi scorsi. Già a dicembre, i prezzi al erano aumentati dell’11,6 per cento su base annua, in leggera frenata rispetto a novembre quando erano aumentati dell’11,8%. A gennaio il dato migliora ancora: secondo le stime preliminari dell’Istat, l’inflazione è cresciuta del 10,1% su base annua e dello 0,2 per cento su base mensile. Merito soprattutto del calo dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +70,2 per cento a -10,9 per cento) e di quelli non regolamentati (da +63,3% a +59,6%), degli Alimentari non lavorati (da +9,5% a +8,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,2% a +5,5%). Nell’eurozona, secondo la stima di Eurostat, il rallentamento dovrebbe essere ancora più evidente, con l’inflazione che dovrebbe attestarsi all’8,5 per cento. Anche per i 20 Paesi Ue la componente che contribuisce maggiormente alla riduzione della corsa dell’amento dei prezzi è quello dell’energia (17,2%, rispetto al 25,5% di dicembre). Spagna e Lussemburgo i Paesi con il dato migliore (5,8%), mentre Estonia (18,8% e Lettonia (21,6%) il dato peggiore.
Come cambia il paniere
Nel paniere Istat dei beni rappresentativi dei consumi delle famiglie italiane per il calcolo dell’inflazione, quest’anno entrano le visite mediche sportive, le riparazioni degli smartphone e gli assistenti audio intelligenti. Dal paniere non escono beni del 2022, perché l’Istituto di ricerca non ha ravvisato in nessuno dei 1.772 presenti alcun segnale di obsolescenza. Oltre a quelli già citati, si aggiungono altri prodotti alimentari, come arance, mandarini, kiwi, banane e limoni, ma anche insalata gentile, rombi freschi di allevamento e tonno fresco di pescata, e alcuni beni e servizi, come leggins, deambulatori e massaggi estetici.
February 1, 2023
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