La guerra di Nicolò: Zaniolo vuole fare causa alla Roma per mobbing
Nicolò Zaniolo vuole portare in tribunale l’A.S. Roma. Dopo gli inseguimenti e le minacce di morte per il suo rifiuto della convocazione nelle ultime partite dei giallorossi il giocatore è fuori dal progetto tecnico. Ma attraverso il suo procuratore Claudio Vigorelli fa sapere che all’orizzonte c’è l’ipotesi di un contenzioso legale. Un pool di avvocato ha ricevuto il mandato di occuparsi del caso. Mobbing e pressioni psicologiche nei confronti del calciatore sono le accuse ipotizzate. Anche l’Associazione Italiana Calciatori è stata interessata. L’entourage del calciatore ha prodotto un fascicolo che raccoglie i fatti accaduti negli ultimi giorni. Gli striscioni, le frasi contro la madre e la famiglia, le minacce di questi giorni. Nei mesi scorsi un altro giocatore della Roma aveva tentato questa strada. Ma Rick Karsdorp alla fine ha dovuto soprassedere. Ed è rimasto in rosa senza partire durante il calciomercato.
L’offerta del Bournemouth
Il Messaggero racconta oggi le intenzioni del giocatore ligure. Il quotidiano sostiene anche che Zaniolo abbia accettato all’ultimo di andare al Bournemouth. Ha dato mandato al suo agente di riprendere i contatti. C’è stata una riunione tra i club. Ma alla fine il proprietario del club inglese ha chiuso la negoziazione. «Perché spaventato dal costo dell’operazione che si sarebbe andata ad aggiungere a quella di Traoré prelevato dal Sassuolo per 30 milioni», scrive il giornale romano. L’edizione romana di Repubblica racconta una storia completamente diversa. E forse più realistica. Il presidente dei Cherries William Foley ha cambiato idea a causa del comportamento del giocatore. Una «supponenza» nei confronti del club inglese. Insieme ad «atteggiamenti presuntuosi», segnalati ancora prima del primo rifiuto di incontrare il board del Bournemouth. Di qui il «grazie ma non ci servi più» pronunciato dalla proprietà americana del club di Premier League.
Il contenzioso legale
L’ipotesi di un contenzioso legale rimane in piedi. Ma sarà molto difficile per il calciatore ottenere qualcosa. Perché il suo allenatore José Mourinho ha detto che è stato lui a chiamarsi fuori. «Non vuole giocare da un mese, vuole andare via, mi chiede di non convocarlo», ha sostenuto il mister in conferenza stampa. E nessuno ha smentito. Nemmeno la madre Francesca Costa, che ieri ha detto che Nicolò è grande e sa difendersi da solo. Il giocatore voleva andare al Milan, che però non ha presentato un’offerta soddisfacente alla Roma. Il suo contratto scade nel giugno 2024. La possibilità di chiudere l’affare potrebbe riaprirsi a luglio. Mentre se si arrivasse davvero a una causa il giocatore potrebbe ottenere successivamente la rescissione del contratto. Ma intanto il suo destino è quello di un separato in casa. Che, non giocando nel suo club, non sarà convocato nemmeno in Nazionale. Intanto attende la conferenza stampa del direttore sportivo Thiago Pinto. Che parlerà oggi dopo la fine del calciomercato. L’idea di Zaniolo è di rispondere alle accuse. E di dare la sua versione dei fatti.
Leggi anche:
- Francesca Costa, la mamma di Zaniolo e gli insulti al figlio: «Che disastro, ma Nicolò è grande e sa difendersi da solo»
- Dopo le minacce, Zaniolo lascia Roma e torna a La Spezia. Per i Friedkin è fuori dal progetto tecnico
- La mossa di Zaniolo sul suo profilo Instagram, l’ultima provocazione nella guerra con i tifosi romanisti
- Insulti anche contro la madre di Zaniolo, la famiglia si ribella: «Fate pena»
- Roma, i tifosi inseguono e minacciano di morte Nicolò Zaniolo
- Per Zaniolo vita da ripudiato, scaricato anche dai tifosi della Roma: lo striscione ferocissimo – La foto