Tracce di Medioevo a Roma: Papi prima dell’anno Mille, Alessandro Magno che i cristiani volevano in cielo – Il video
Come era Roma nel Medioevo? Difficile oggi immaginarlo, perché dal Rinascimento in poi la città è stata più volte rifatta e anche le chiese e le basiliche che più hanno conservato di quell’epoca, come Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano, sono state comunque rimaneggiate e incastonate in stili architettonici di epoche successive. Poco o nulla si può immaginare oggi della originaria San Pietro fatta edificare da Costantino, e si è perso molto anche dell’aspetto che aveva all’epoca di Dante Alighieri e di Giotto. Qualcosa di quel che fu però si può ritrovare oggi nella affascinante ricostruzione di quella Roma scomparsa a Palazzo Braschi (accanto a piazza Navona) nella mostra «Roma medioevale. Il volto perduto della città» che avrebbe dovuto chiudere i battenti il 5 febbraio ma sarà prorogata fino al 16 aprile per rispondere allo straordinario successo di pubblico fin qui registrato.
Ci sono le ricostruzioni virtuali delle varie piante della capitale e dei suoi monumenti più importanti, ma grazie alla collaborazione di 60 musei, enti religiosi, privati e istituzioni internazionali (fra cui ovviamente lo Stato del Vaticano) è stato possibile rimettere insieme 160 opere della Roma che non c’è più, e che è stata sparpagliata appunto fra questi siti e musei. Dalla antica Basilica di San Pietro spuntano così i Pietro e Paolo di Pietro Cavallini che affrescavano il portico dell’antica basilica medioevale. O il blocco di marmo che raccontava- come era tradizione nei primi secoli del cristianesimo- l’assunzione in cielo di Alessandro Magno.
Straordinari e intatti i mosaici dei ritratti di Papi medioevali come Innocenzo III, Bonifacio VIII e Gregorio IX. E poi reliquiari di santi e sante, monete delle varie epoche fra cui quella del breve periodo della Repubblica romana trecentesca con il volto di Cola di Rienzo. Rarissima una pergamena che risale alla fine del IV- inizio del V secolo dopo Cristo che ritrae un episodio dell’Eneide di Virgilio, con Creusa che tenta di trattenere Enea dalla battaglia e Anchise che riconosce la volontà degli dèi nel fuoco che improvvisamente si accende sul capo di Ascanio. Numerosi poi i libri e i manoscritti che appartenevano a biblioteche dell’epoca e che oggi sono esposti in mostra per comprendere meglio quella parte della storia di Roma scomparsa.