È morto Enzo Carra, l’ex portavoce della Dc trascinato in tribunale con gli schiavettoni per Mani Pulite
È morto a 79 anni Enzo Carra, giornalista ed ex portavoce della Democrazia cristiana tra sul 1989 e il 1992. Deputato prima con il partito della Margherita e poi con il Pd, da una settimana era ricoverato nel reparto di terapia intensiva al Policlinico Gemelli di Roma dopo una crisi respiratoria. Carra era diventato suo malgrado simbolo di una delle pagine più buie dell’inchiesta Mani Pulite della procura di Milano nei primi anni ’90, quando fu arrestato e trascinato in tribunale con gli schiavettoni ai polsi davanti a fotografi e cameraman. Carra fu accusato di «false o reticenti informazioni rese al pubblico ministero», dopo che in un interrogatorio tenuto dal pm Antonio Di Pietro si sarebbe più volte contraddetto su una tangente di 5 miliardi di lire che la Dc ricevette per l’operazione Enimont, in base alle rivelazioni Graziano Moro, braccio destro del vicesegretario Dc, Silvio Lega. Condannato in primo grado a due anni con sospensione della pena, in appello ridotta a un anno e quattro mesi, poi confermata dalla Cassazione. Solo il 26 marzo 2004, il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha stabilito la «riabilitazione» di Carra in merito alla condanna.