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Iran, liberato il regista Jafar Panahi: scarcerato su cauzione dopo lo sciopero della fame

03 Febbraio 2023 - 18:21 Redazione
Il cineasta era stato arrestato nel luglio dello scorso anno con l'accusa di aver realizzato «propaganda contro il sistema»

Il regista iraniano Jafar Panahi, incarcerato da circa sette mesi in Iran, è stato liberato 48 ore dopo aver avviato uno sciopero della fame con il quale chiedeva di essere rilasciato su cauzione. Lo ha annunciato la Bbc in lingua farsi, pubblicando una foto del cineasta all’uscita del carcere di Evin di Teheran. Vincitore del Leone d’oro al Festival di Venezia nel 2000 per il film Il cerchio, Panahi era stato arrestato nel luglio dell’anno scorso a Teheran, mentre partecipava alle proteste per chiedere la liberazione di due colleghi: Mohamad Rasoulof e Mustafa al Ahmad. Il cineasta era stato condannato a 6 anni di carcere nel 2010 con l’accusa di aver realizzato «propaganda contro il sistema» a causa del suo sostegno al movimento di protesta formatosi dopo la rielezione alla presidenza della Repubblica Islamica dell’ultraconservatore Mahmud Ahmadinejad. La sua produzione cinematografica è intrisa di critica sociale nei confronti del regime, con temi che spaziano da storie sull’infanzia a quelle sulla condizione femminile dell’Iran contemporaneo. Al regista fu vietato, inoltre, di dirigere o scrivere film, viaggiare o parlare con i media iraniani e stranieri per 20 anni, ma ha continuato a lavorare e vivere in Iran. Due giorni fa aveva annunciato l’inizio di uno sciopero della fame per protestare contro i comportamenti disumani della Repubblica islamica. «Oggi, come molte persone intrappolate in Iran, non ho altra scelta che protestare contro questo comportamento disumano con ciò che ho di più caro: la mia vita», aveva scritto Panahi in una dichiarazione diffusa dalla moglie. «Rifiuterò di mangiare, bere e prendere qualsiasi medicina fino a quando non sarò rilasciato», aveva scritto il regista. «Rimarrò in questo stato fino a quando, forse, il mio corpo senza vita non sarà rilasciato dalla prigione».

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