Roma, i genitori si separano e litigano sulla scuola della figlia. Decide il tribunale: «Dev’essere pubblica e laica»
I genitori non si mettono d’accordo. E sulla scuola della figlia decide il giudice. Sarà pubblica, come vuole la madre, e non privata, come chiede il padre. «In caso di conflitto si deve scegliere un sistema laico e gratuito», spiega il giudice del tribunale di Roma ai due, che si stanno separando. Per la piccola il momento è particolarmente delicato. Mentre i genitori si danno battaglia legale, lei dovrà presto affrontare il passaggio dall’asilo nido alla scuola materna. Secondo il padre, questo dovrebbe avvenire «in continuità con il percorso scolastico avviato», ovvero nello stesso istituto privato. La madre, però non ci sta, e – riporta la Repubblica di Roma – si batte per l’iscrizione della figlia a una scuola pubblica, «anche senza il consenso paterno». E se lei non avrà la meglio, la donna chiede che le rette della scuola privata siano «a carico esclusivo del padre».
Le motivazioni della sentenza
Alla fine il tribunale, a cui la decisione era stata sottoposta lo scorso 28 dicembre, ha deciso, con sentenza firmata dalla presidente Marta Lenzi, che le scelte sul primo ciclo scolastico della minore non possono determinare tutti gli stadi futuri della sua istruzione, anche «qualora la struttura abbia classi di istruzione di diverso grado». Inoltre, spiegano i giudici: «In caso di conflitto tra i genitori in merito all’iscrizione del figlio minore alla scuola privata o a quella pubblica, la scelta del Tribunale, in disparte ogni valutazione sulla validità dell’offerta formativa, non apprezzabile in questa sede, non può che ricadere sul sistema di istruzione pubblico in ragione del suo carattere gratuito e laico».
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