Caso Cospito, Tajani conferma la linea dura: «Il 41 bis non si tocca». E sulle proteste: «Assurdo pensare che Mattarella sia un assassino»
«C’è un’escalation, un attacco contro lo Stato italiano portato da un’internazionale anarchica contro tutte le sedi diplomatiche del nostro Paese». Questo il commento del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani a proposito delle proteste di questi giorni in solidarietà ad Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis che da ottobre è in sciopero della fame. «Abbiamo innalzato il livello di sicurezza, ora bisogna lavorare per difendere lo Stato di diritto da chi vuole sconfiggere un sistema democratico dove chi commette un reato, dopo essere stato processato, deve essere condannato per aver commesso dei reati gravi, come è il caso del detenuto Cospito», ha aggiunto Tajani a margine di un evento elettorale a Milano in vista delle elezioni regionali.
«Il 41 bis garantisce la sicurezza dello Stato»
Il ministro degli Esteri ha commentato poi i manifesti apparsi ieri all’Università Sapienza di Roma, che indicavano come «assassini di Alfredo Cospito» alcune delle più alte cariche dello Stato, tra cui Sergio Mattarella, Carlo Nordio e Giorgia Meloni. «Mi pare assurdo che si indichi il capo dello Stato come uno degli obiettivi che sono responsabili del 41 bis o della detenzione di un anarchico condannato per reati di terrorismo», ha detto oggi Tajani. A proposito della possibilità di rivedere le norme sul 41 bis, il cosiddetto «carcere duro», il vicepremier risponde senza esitazioni: «Il 41 bis non si può toccare in questo momento, perché bisogna ancora sconfiggere mafia e terrorismo. È uno strumento di garanzia per la sicurezza dello Stato». E ancora: «Il 41 bis serve a impedire che ci siano collegamenti esterni per detenuti che hanno commesso reati gravissimi e possono continuare a dare indicazioni o ordini ai loro sodali». In merito al trasferimento di Cospito nel carcere di Opera per ricevere cure mediche, Tajani ha aggiunto: «Il ministro Nordio ha fatto bene. Noi siamo garantisti e vogliamo che sia tutelata la salute di un detenuto, indipendentemente dai reati gravissimi di cui si è macchiato».
Foto di copertina: ANSA/FABIO CIMAGLIA | Il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante l’informativa urgente sul caso Cospito del Ministro della Giustizia Carlo Nordio alla Camera dei Deputati (Roma, 01 febbraio 2023)
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