La rivelazione dell’ex primo ministro israeliano Bennett: «Putin mi assicurò che non avrebbe ucciso Zelensky»
«Nei primi giorni di guerra il presidente russo Vladimir Putin mi assicurò che non avrebbe ucciso Volodymyr Zelensky», così l’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett, citato dal quotidiano The Time of Israel, parla di una conversazione che avrebbe avuto con il presidente russo pochi giorni dopo il 24 febbraio del 2022, data dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. «E’ successo durante la visita che feci in Russia in uno sforzo di mediazione», ha raccontato Bennett. «Lì Putin mi ha fatto due grandi concessioni, sapevo che Zelensky era minacciato, in un bunker. Gli ho detto: “Hai intenzione di uccidere Zelensky?”. Ha detto: “Non ucciderò Zelensky”». Parole che arrivano nell’intervista condotta dal giornalista Hanoch Daum, pubblicata anche sul canale YouTube dello stesso ex primo ministro israeliano. Bennett continua il racconto spiegando di aver chiesto ulteriore conferma a Putin di quanto aveva appena detto: «Ho bisogno di capire, mi stai dando la tua parola che non ucciderai Zelensky?». E ancora la risposta che il presidente russo avrebbe dato: «Non ucciderò Zelensky».
«Avvertii Zelensky: “Al cento per cento non ti ucciderà”»
L’ex primo ministro ha rivelato di aver chiamato il presidente ucraino subito dopo l’incontro con Putin: «Sono appena uscito da un incontro, non ti ucciderà». A quel punto lo stesso Zelensky avrebbe cercato ulteriore rassicurazione: «Mi ha chiesto: “Sei sicuro?”. Ho detto: “Al cento per cento. Non ti ucciderà”». Due ore dopo quella conversazione telefonica il primo ministro israeliano ricorda la mossa di Zelensky: «Andò nel suo ufficio, fece un selfie e disse “Io non ho paura” e tutto il resto». L’altra promessa che Bennett dice di aver ricevuto dal capo del Cremlino è quella riguardante il disarmo dell’Ucraina: «Accettò di non spingere per il disarmo. E Zelensky quello stesso fine settimana abbandonò la sua spinta per aderire alla Nato. Tutto ciò che ho fatto nello sforzo di mediazione è stato coordinato con gli Stati Uniti».
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