Alatri, il razzismo dietro la morte di Thomas Bricca? Parla Omar: «Io il vero obiettivo: volevo denunciare 4 giorni prima»
Dietro l’omicidio di Thomas Bricca ad Alatri potrebbe esserci un movente legato al razzismo. Almeno questa è la tesi di Omar, 20 anni, il destinatario degli spari che hanno colpito a morte il 18enne. I sicari, infatti, avrebbero cercato lui, che indossava un giubbotto bianco: per una drammatica coincidenza, Thomas quella sera indossava un identico indumento. Dopo aver raccontato, nei giorni scorsi, la sua versione ai carabinieri, Omar ha voluto fare una diretta Instagram dal suo profilo: ne rende conto il Messaggero. «Un po’ di cose fra’, un po’ di sincere verità – esordisce, rivolgendosi agli altri due partecipanti -. Ve la dico io la verità: è nato tutto per razzismo».
Lo sfogo social
«Non c’erano motivi seri. Sabato in 7 persone hanno picchiato un ragazzo egiziano perché ha risposto in arabo. L’hanno pestato davanti a tutti, famiglie e bambini. Io già sabato avevo fatto denuncia, ma non potevo. Mi hanno detto di ripassare lunedì. Poi domenica si sono presi le botte loro, doveva finire lì con Budella buttato giù, non si doveva arrivare a questo, a tre colpi di pistola». Budella sarebbe il soprannome di uno dei fratelli interrogati dai carabinieri in relazione al caso, che hanno respinto ogni responsabilità e sono tornati a casa come persone informate sui fatti. Nei confronti dei quali Omar riserva parole poco lusinghiere: «Loro sono schifosi di m… noi non abbiamo mai avuto contatto con quello schifo di gente, mi fanno schifo fin da bambino. Se non moriva Thomas moriva un altro ragazzetto, è nato tutto per una ca… ata».
Omar conclude il suo messaggio con parole di sconforto: «Sto da solo come un cane e non era la fine che dovevo fare io, erano loro che dovevano fare sta fine e andarsene a fan….lo. Chi ci deve rimettere? Sono un essere umano, merd…». A stabilire se l’agguato sia stato motivato dal razzismo piuttosto che dalla droga, o se questo sia un tentativo di depistaggio, lo stabiliranno gli inquirenti. Intanto, spunta un nuovo elemento che potrà aiutare le attività investigative: il proiettile che avrebbe ucciso Thomas. Consentirà di risalire al tipo di arma, e dunque al lotto dove sono stati acquistati i proiettili: un modo per restringere ulteriormente il cerchio attorno a chi ha sparato.
Leggi anche:
- Alatri, i genitori di Thomas Bricca: «Volevamo donare gli organi dopo la sua morte, ma lui ha detto di no»
- Alatri, Thomas Bricca «morto per errore»: il killer forse appartiene a un clan nomade
- Chi sono i due fratelli interrogati per l’omicidio di Thomas Bricca ad Alatri: «Quel colpo non era per lui»
- Agguato ad Alatri, due sospettati per l’omicidio di Thomas Bricca sotto interrogatorio in caserma
- Alatri, Thomas Bricca è clinicamente morto. La conferma dell’ospedale San Camillo
- Chi ha sparato a Thomas Bricca: quattro ricercati dopo la sparatoria di Alatri
- La caccia ai killer del 18enne di Alatri: si fa strada l’ipotesi di scambio di persona
- Thomas Bricca: il 18enne di Alatri colpito alla testa in una sparatoria è clinicamente morto. La rissa e l’ipotesi di un errore
- Alatri, blitz in moto contro un 18enne: colpito con la pistola, è in fin di vita. La pista della guerra tra bande