Le giornate di Cospito nel carcere di Opera: niente ora d’aria, socialità con tre mafiosi. Pronto il trasferimento in ospedale se si aggraverà
Niente più passeggiate all’esterno: troppo pericolosa anche l’ora d’aria – stanti le sue precarie condizioni di salute dopo 109 giorni di sciopero della fame. Nel carcere di Opera dov’è rinchiuso da lunedì scorso, alle porte di Milano, Alfredo Cospito trascorre le ore di socialità a disposizione all’interno della struttura, in compagnia di altri tre detenuti: tutti e tre esponenti della criminalità organizzata, sottoposti come lui al regime di carcere duro del 41 bis. Così trascorrono le giornate del detenuto da settimane più chiacchierato d’Italia, secondo quanto riporta l’Ansa. Nei giorni scorsi il dibattito politico si è infiammato proprio sulle conversazioni con boss mafiosi che Cospito avrebbe avuto nel carcere in cui era precedentemente detenuto, quello di Sassari, riferite in Aula dall’esponente di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli: negli scambi avvenuti, a quanto emerge, Cospito avrebbe discusso con i suoi compagni di detenzione della criminalità organizzata delle condizioni del carcere duro e della comune battaglia per ottenere la sua abolizione.
Intanto si fa sempre più probabile il trasferimento di Cospito in una struttura ospedaliera ad hoc. L’uomo continua a rifiutare ogni genere di aiuto sanitario da quando è arrivato nel carcere di Opera, alle porte di Milano. Il 56enne non accetta di mangiare cibo, né di assumere integratori, sostenendosi solo con acqua con sale o zucchero. Con la protesta a oltranza dell’anarchico contro il 41 bis, i medici del Servizio di assistenza integrata del carcere di Opera considerano sempre più concreta l’ipotesi che Cospito possa essere trasferito. Se ci sarà un ricovero ospedaliero sarà deciso dai medici del Servizio di assistenza integrata della clinica del carcere di Opera. Se il suo quadro clinico dovesse ulteriormente peggiorare, a quel punto sarà inevitabile uno spostamento in una struttura ospedaliera, come per esempio l’ospedale San Paolo di Milano, dove sarà possibile garantire un livello maggiore di assistenza medica che in carcere non ha modo di svolgersi. Cospito ha più volte ribadito di non voler in alcun caso accettare l’alimentazione artificiale, nel momento in cui potrebbe non essere cosciente.
Gli appunti in carcere
All’anarchico sono stati restituiti intanto i suoi libri, oltre a degli appunti personali. Si tratta di volumi che Cospito aveva con sé quando è arrivato dal penitenziario di massima sicurezza Bancali di Sassari e che sarebbero tornati nelle sue mani lo scorso giovedì. Il detenuto ha anche ricevuto i suoi appunti, scritti personali su cui avrebbe segnato alcuni suoi pensieri. Su tutto il materiale scritto da Cospito, gli agenti della polizia penitenziaria hanno svolto una sorta di controllo per verificare che non ci fossero elementi censurabili, come previsto per i detenuti sotto il regime del carcere duro.
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