Il piano Omega per il ricovero di Alfredo Cospito: «Anche contro la sua volontà»
Il piano Omega per Alfredo Cospito è pronto. Il programma per il trasferimento di un detenuto al 41 bis al ricovero ospedaliero prevede una strategia ben precisa. Otto chilometri di distanza dal carcere all’ospedale più vicino. Una scorta pronta a partire 24 ore su 24. E due auto della penitenziaria che andranno da Opera verso il San Paolo. Dopo 110 giorni di sciopero della fame le condizioni di Cospito vengono definite «non allarmanti». L’ospedale ha stanze per chi è al carcere duro. Lì si procederebbe con le cure salvavita. Compresa l’alimentazione forzata. Che però avrebbe bisogno dell’ok dei medici e del sindaco di Milano Giuseppe Sala. Si attiverebbe d’ufficio la procedura per il Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso).
Le condizioni di salute
E questo perché, spiega oggi il Corriere della Sera, «lo Stato ha il dovere di tutelare la salute del detenuto. Anche contro la sua volontà». Attualmente i sanitari sono impegnati nella costante verifica delle sue condizioni. «Benché il paziente sia sottopeso dopo il suo rapido dimagrimento i parametri restano all’interno dei limiti», fanno sapere. Cospito, dicono i medici, è ancora compatibile con la detenzione. Assume solo liquidi, zucchero e sale. Ma si muove, cammina, parla, appare lucido. Ma nel caso la situazione precipitasse il piano Omega è pronto.
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