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Francia, trasporti paralizzati per il terzo sciopero contro la riforma delle pensioni: 200 manifestazioni contro Macron – I video

07 Febbraio 2023 - 18:11 Gianluca Brambilla
Continua l'ondata di proteste contro la riforma voluta dal presidente Macron. A Rennes la polizia usa gli idranti

Terza giornata di scioperi e manifestazioni in Francia contro la contestata riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron. Soltanto a Parigi, il sindacato Cgt stima che siano scese in strada oltre 400mila persone. Numeri leggermente in calo rispetto alle due precedenti mobilitazioni del 19 e 31 gennaio, ma che danno un’ulteriore prova dell’impopolarità della riforma voluta dal governo francese. Nel settore dei trasporti, i collegamenti ferroviari della Sncf hanno subìto forti disagi, con circa il 25% del personale in sciopero (contro il 36% del 31 gennaio). Si stima inoltre che circa il 20% dei voli in partenza dall’aeroporto Orly, a Parigi, sia stato cancellato. A incrociare le braccia, però, non è solo il settore dei trasporti. Diverse scuole oggi sono rimaste chiuse per l’alta adesione degli insegnanti allo sciopero, mentre alcuni dipartimenti delle università sono stati occupati dagli studenti. Nel frattempo, i sindacati hanno già programmato la quarta giornata di agitazione, che si svolgerà sabato 11 febbraio, così da permettere a tutti – anche a chi non può stare a casa dal lavoro – di manifestare.

Le proteste

Tra le persone che sono scese in piazza nelle oltre 200 città interessate dalla protesta, non solo lavoratori ma anche giovani studenti. «Mia mamma non poteva permettersi di scioperare, quindi è contenta che ci sia venuta io», ha raccontato Jade, una studentessa di mediazione culturale a Parigi, a Le Monde. Le proteste di queste settimane, infatti, non si sono limitate a contestare la riforma delle pensioni, ma hanno toccato diverse questioni sociali: dalla richiesta di introduzione di un salario minimo alla questione climatica. A poche ore dalla fine dei cortei, sembra che le proteste si siano svolte in modo tutto sommato pacifico. Uno dei pochi luoghi di scontri è Rennes, dove circa 200 persone hanno deciso di rimanere in strada anche dopo la fine della manifestazione e si sono scontrate con la polizia. Secondo Afp, gli agenti avrebbero fatto ricorso agli idranti per disperdere gli ultimi manifestanti.

La battaglia politica

Mentre nelle piazze i sindacati scioperano, l’iter parlamentare della riforma delle pensioni prosegue spedito. Tra i banchi dell’Assemblea Nazionale, i centristi di Macron stanno cercando di convincere i Repubblicani a votare per l’approvazione del documento, che porterebbe da 62 a 64 anni l’età della pensione. Il dibattito vero e proprio sulla riforma è iniziato soltanto ieri, ma i toni sono già piuttosto accesi, con la sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon e la destra di Marine Le Pen che accusano la premier Elisabeth Borne di voltare le spalle ai lavoratori. «Le giovani generazioni vi odiano», ha attaccato la deputata di sinistra Rachel Keke in aula. Secondo il Guardian, se i parlamentari di Renaissance – il partito di Macron – non riuscissero a ottenere i voti necessari, l’esecutivo potrebbe approvare la legge aggirando il parlamento. Sia Borne che Macron, però, stanno cercando di evitare a tutti i costi questo scenario, che rischierebbe di innescare una nuova spirale di proteste in tutto il Paese.

Foto di copertina: EPA/TERESA SUAREZ | La manifestazione dei sindacati francesi a Parigi contro la riforma delle pensioni voluta dal governo (7 febbraio 2023)

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