Sanremo 2023, Articolo 31 – «Un bel viaggio»
«Non è un’operazione nostalgia», assicurano gli Articolo 31, il duo composto da J-Ax e Dj Jad che, dopo aver sfornato alcune delle hit più amate degli anni Duemila, si è riunito nel 2018 e parteciperà alla 73esima edizione del Festival di Sanremo. Sarà la prima volta sul palco dell’Ariston sia per J-Ax – pseudonimo di Alessandro Aleotti – sia per Dj Jad, il cui vero nome è Vito Luca Perrini. Nel 1990, i due hanno dato vita agli Articolo 31, un gruppo a metà strada tra il rap e il pop. Il loro primo album in studio – Strade di città – è del 1993, ma è a cavallo del nuovo millennio che il duo milanese compone i suoi brani più celebri: Tranqui funky, Domani, Gente che spera, Domani Smetto, Italiano Medio, La mia ragazza mena. Nel 2006, il gruppo si scioglie e i due componenti decidono di intraprendere la carriera di solisti. A riscuotere maggior successo è senz’altro J-Ax, che continua a incidere nuovi album in studio e collabora con numerosi artisti italiani: Neffa, i Club Dogo, Marracash e Fedez. Nel 2018, J-Ax e Dj Jad annunciano il ritorno degli Articolo 31 con una serie di concerti al Fabrique di Milano. L’accoglienza da parte del pubblico va oltre le migliori aspettative, convincendo i due a riprendere la propria collaborazione artistica. A dicembre, quando Amadeus rivela la lista dei cantanti in gara a Sanremo, gli Articolo 31 annunciano anche di essere al lavoro su un nuovo disco. Il brano che presenteranno all’Ariston – intitolato Un bel viaggio – sarà solo un primo assaggio del loro ritorno sulla scena musicale.
Il testo di «Un bel viaggio» degli Articolo 31
Com’eravamo belli
In queste vecchie foto,
Due martelli Anche se non battevamo chiodo.
Io e te scappati da un quartiere velenoso,
A differenza loro abbiamo trasformato L’eternit in oro.
Là, dove scegli o lavori per due spicci
O spacci pezzi,
Per noi era una miniera di diamanti grezzi.
Vestiti larghi, amici stretti,
Avevamo la visione anche senza farci i funghetti.
La fantasia viaggiava,
Celebrità da strada,
Ma ai nostri non bastava,
Come la busta paga,
Non volevamo una storia italiana,
Con la prima che ci sta
Che metti incinta E ci metti su casa.
Non volevamo crescere,
Ma è successo tutto a un tratto
E fai tutte le cose che
Giuravi non avresti fatto.
Anche morire giovani non puoi più perché
Adesso c’hai la family e dipende da te.
Non volevamo crescere,
Che ansia e stress,
Però è un bel viaggio.
Poi ce l’abbiamo fatta,
All’inizio era una pacchia,
Come Frank Sinatra con la Mafia.
Ma poi diventa un lavoro e il lavoro diventa ansia,
Tipo che ti senti solo a mandare avanti la baracca,
Poi darsi il cinque,
Ma senza guardarsi in faccia,
Solo perché squadra che vince non si cambia,
Ma se sei in gabbia prima o poi scoppi di rabbia come un bimbo che si porta la palla,
Vaffanculo basta.
Così che dopo abbiamo scritto il manuale su come trasformare un socio in un rivale.
Su come misurare vita e successo,
Che se a me va male
Godo perché a te va peggio.
Non volevamo crescere,
Ma è successo tutto a un tratto
E fai tutte le cose che
Giuravi non avresti fatto.
Anche morire giovani non puoi più perché
Adesso c’hai la family e dipende da te.
Non volevamo crescere,
Che ansia e stress,
Però è un bel viaggio.
Che viaggio…
E poi
Ci siamo odiati davvero,
Lei t’ha lasciato e ridevo,
Tua mamma è volata in cielo
E al funerale non c’ero.
Un uomo è come il vino
Il tempo lo impreziosisce,
Invece quello cattivo
Invecchiando si inacidisce.
Quindi che l’orgoglio si fotta,
Siamo stati due coglioni infatti funzioniamo in coppia.
Nella vita gli amici li scegli,
Noi siamo quelli
Che si vogliono bene anche quando si fanno la guerra,
Come i fratelli.
Non volevamo crescere,
Ma è successo tutto a un tratto
E fai tutte le cose che
Giuravi non avresti fatto.
Anche morire giovani non puoi più perché
Adesso c’hai la family e dipende da te.
Non volevamo crescere,
Che ansia e stress,
Però è un bel viaggio…
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