Zelensky a Bruxelles preme per i jet: «Se aiutate l’Ucraina aiutate voi stessi». E chiede negoziati per l’adesione Ue entro il 2023 – Il video
Il Consiglio europeo che si tiene oggi, 9 febbraio, ha un ospite tanto insolito quanto atteso: il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, invitato a parlare ai leader europei e poi ai giornalisti, in conferenza stampa con al fianco Ursula von der Leyen e Charles Michel. Tra i temi più attesi che il leader di Kiev ha trattato sia negli incontri di ieri a Londra e Parigi che in quelli di oggi a Bruxelles c’è la fornitura di aerei militari. «Ci sono dei segnali positivi sulle armi, ma quello che è ancora più importante è che ci ascoltiamo reciprocamente, parlare a una voce unica che la Russia possa sentire e sono convinto che i paesi dell’Ue si siano scostati dai loro dubbi e deciso di agire in modo più deciso», ha dichiarato Zelensky. Per poi aggiungere: «Non posso permettermi di tornare in patria a mani vuote. È un punto di vista prettamente pragmatico, dobbiamo mettere da parte le emozioni, quelle le abbiamo messe da parte il 24 febbraio dell’anno scorso».
L’allusione ai jet è diventata subito una richiesta esplicita: «Bisogna continuare con le sanzioni contro i droni, contro le industrie missilistiche e anche a livello informatico. Grazie a tutti i leader per la disponibilità a fornirci le armi necessarie, compresi i jet. Adesso, nei bilaterali, parleremo proprio dei jet da combattimento». Il presidente ucraino ha mantenuto il riserbo sui dettagli degli accordi che sta imbastendo con le cancellerie europee, ma qualcosa l’ha rivelato quando ha raccontato della visita in Regno Unito: «Gli incontri a Londra hanno portato a frutti concreti sulla formazione dei piloti e sui missili a lungo raggio. In effetti c’è un lungo percorso per arrivare ai jet, decisioni sono state prese ma non sono pubbliche». Più cauto sui bilaterali con Francia e Germania: «Per quanto riguarda l’incontro a Parigi con Macron e Scholz, direi che abbiamo avuto una riunione molto importante e concreta, positiva, in cui abbiamo preso decisioni concrete che non posso annunciare pubblicamente».
In contemporanea con le dichiarazioni di Zelensky, il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, che lo sta accompagnando nella trasferta a Bruxelles, ha scritto sul suo canale Telegram: «La questione della fornitura di armi a lungo raggio e jet militari all’Ucraina è stata risolta. Dettagli tra breve». Fuga in avanti? Forse, certo è che Londra ha posto un freno agli entusiasmi sulla cessione di jet militari: «Il Regno Unito non ha ancora preso una decisione. Nulla è escluso dal tavolo – ma un portavoce del governo ha fatto intendere che c’è – consapevolezza sui rischi di escalation» che comporterebbe un’eventuale fornitura di aerei da combattimento. Intanto, Zelensky ha approfittato del viaggio a Bruxelles per lanciare un’altra richiesta: «Quando aiutate l’Ucraina, aiutate voi stessi – ha detto, rivolgendosi ai Paesi europei -. Forse chiediamo troppo quando vogliamo l’apertura dei negoziati d’ingresso nell’Ue quest’anno ma ne abbiamo bisogno per motivare i nostri soldati. E quando dico quest’anno intendo il 2023».
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